Anche il Campionato del Mondo di F1 2024, per non farci mancare nulla, è stato caratterizzato da polemiche e accuse reciproche tra i team partecipanti, che nella stragrande maggioranza dei casi si sono concluse con un nulla di fatto. Queste vicende hanno lasciato solo “macerie verbali” che certamente non giovano a questo sport. Quando il livello competitivo è così elevato, però, ogni team cerca di mettere in difficoltà i rivali, diventando quasi necessario giocare su ogni tavolo disponibile.
Ali flessibili, DRS, altezza da terra delle vetture, infrazioni in regime di Parco Chiuso e persino presunti trucchi fatti introducendo acqua negli pneumatici… sono tutte questioni che si sono concluse senza risvolti concreti dopo le indagini della FIA. Le ultime due vicende rilevanti riguardavano il liquido nelle gomme (ci arriviamo a breve) e le procedure della Red Bull, accusata di aver modificato l’altezza da terra della RB20 tramite il meccanismo che controlla il T-Tray, noto anche come “tea tray” – quella parte del fondo vettura posizionata davanti alle ruote anteriori.
Il T-Tray, sintetizzando, ha la funzione primaria di stabilizzare l’auto e migliorare il flusso d’aria sotto il veicolo. Essendo collocato in un’area delicata e sottoposta a severi vincoli tecnici, qualsiasi modifica per scopi aerodinamici è vietata, motivo per cui la Red Bull era stata accusata.

F1: la FIA scagiona la Red Bull sull’uso irregolare del T-Tray
Per evitare che la vicenda si ampliasse, la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) aveva apposto sigilli al meccanismo in questione, una misura temporanea per analizzarne il funzionamento e valutare eventuali sanzioni. In questi giorni, gli ispettori del gruppo francese si sono recati nella fabbrica di Milton Keynes e hanno verificato che nessuna norma del regolamento era stata violata. Questo, in breve, è l’epilogo di una vicenda che ha tenuto banco a lungo, inasprendo ulteriormente i toni nel Circus.
L’indagine ha incluso l’esame di dati, vettura, disegni di progettazione e colloqui con il personale tecnico. A seguito di ciò, i delegati tecnici di Place de la Concorde hanno confermato che la Red Bull non ha utilizzato dispositivi al di fuori del regolamento. “La FIA esamina e ispeziona regolarmente la conformità ai regolamenti tecnici, sportivi e finanziari dei team di F1, effettuando sia controlli a campione in pista sia indagini presso le fabbriche“, ha reso manifesto una nota della federazione.
“È prerogativa dei team portare all’attenzione della FIA eventuali preoccupazioni sulla conformità dei rivali, un fenomeno intensificato nei campionati con alta competizione per il titolo, come accaduto nel 2024. La FIA prende queste questioni molto sul serio, conducendo indagini oltre ai controlli regolari durante il weekend di gara“.
“Nell’ambito di questo processo di valutazione, i rappresentanti tecnici della FIA hanno visitato il quartier generale della Red Bull Racing per indagare sulle recenti accuse riguardanti il design del pavimento anteriore e il suo utilizzo. Questa indagine ha confermato che non ci sono state violazioni e ha ribadito la posizione della FIA già assunta durante il Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin“.

FIA: Archiviata anche la questione dell’acqua negli pneumatici
Oltre alla polemica sul T-Tray della Red Bull, la FIA è stata coinvolta in questioni tecniche legate a presunti trucchi per il raffreddamento degli pneumatici. Prima del Gran Premio del Brasile, erano emersi sospetti che alcuni team potessero iniettare acqua nelle coperture per agevolarne il raffreddamento, migliorando così le prestazioni durante gli stint di gara. Le accuse sembrano essere nate dopo che tracce di umidità e segni d’acqua erano stati osservati all’interno di alcuni cerchioni una volta smontati gli pneumatici, subito dopo il Gran Premio di Singapore.
In Brasile, la FIA ha condotto indagini approfondite, con Nikolas Tombazis che ha controllato personalmente gomme e cerchi smontati al termine della gara sprint di Interlagos. Non avendo riscontrato pratiche irregolari, la FIA ha concluso di essere soddisfatta che nessun team avesse violato le normative vigenti.
“Durante l’ultimo Gran Premio in Brasile – si legge nel dispaccio – la FIA ha indagato sulle recenti accuse riguardanti l’uso di acqua per gestire il surriscaldamento degli pneumatici. Non sono state trovate prove di comportamenti irregolari. Consideriamo entrambe le questioni chiuse, ma continueremo a monitorare la situazione con attenzione“.
Insomma, la Formula 1 sembra essersi pacificata in vista delle ultime tre gare in cui verranno assegnati i titoli mondiali piloti e costruttori. Se il primo è già virtualmente nelle mani di Max Verstappen, la lotta nel campionato costruttori è ancora molto accesa. L’intervento della FIA è stato tempestivo e risolutivo per evitare che questa battaglia finale venisse compromessa dal gossip tecnico.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Pirelli