F1: la Sprint Race del Gattopardo

In Cina ci sarà la prima Sprint Race dell’anno con regole nuove che cambiano poco o nulla. Come, appunto, ne “Il Gattopardo”.

“Il Gattopardo” è il romanzo di genere storico più famoso dello scrittore italiano Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Un’opera da cui è stato tratto il film omonimo, il capolavoro di Luchino Visconti con Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale. Pellicola che fu Palma d’Oro al Festival di Cannes, nel 1963. La frase più famosa di questo diamante della letteratura e del cinema italiano è “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Questa massima si addice in modo perfetto al nuovo concetto di “Sprint Race” che la F1 ha voluto dare nel 2024.

Come l’anno scorso, anche in questo mondiale ci saranno sei Sprint Race, gare a lunghezza ridotta di 2/3 circa rispetto ad una gran premio normale. Il sistema di punteggio prevede che solo i primi 8 possano guadagnare punti. Il vincitore della “garetta” ne ottiene 8, il 2° 7, il 3° 6 fino all’8° che guadagnerà 1 punto.

I Gran Premi che ospiteranno la Sprint Race saranno quelli di Cina, Miami, Austria, Stati Uniti d’America, Brasile e Qatar.

Shanghai Circuit
Suggestivo scatto aereo del circuito di Shanghai, sede del Gp della Cina

F1: la “nuova” Sprint Race

Il cambiamento apportato rispetto all’annata 2023 dalla F1 Commission riguarda l’ordine con cui si svolgerà i weekend di gara con la Sprint Race.

Nel 2023 i fine settimana con la gara corta prevedevano l’avvio del regime di Parco Chiuso appena dopo l’unica ora di prove libere. Cosa che metteva in difficoltà piloti e ingegneri che avevano appena 60 minuti di tempo per poter lavorare sulla macchina e migliorarne il setup

Le squalifiche della Mercedes di Lewis Hamilton e della Ferrari di Charles Leclerc al Gran Premio degli Stati Uniti d’America (in cui era appunto presente la Sprint Race ed il regime di Parco Chiuso imitato) arrivate per il fondo della vettura troppo consumato hanno imposto un cambio di passo.

Senza questo regime gli ingegneri delle suddette equipe avrebbero potuto accorgersi dell’errore e alzare la macchina di quanto basta per farle rientrare nei parametri consoni. La Formula 1, dopo questo spiacevole avvenimento, è corsa ai ripari.

Da quest’anno, il venerdì, i team e i piloti saranno concentrati su un’unica prova libera al mattino di 60 minuti e al pomeriggio ci sarà la qualifica per la Sprint Race chiamata, dal 2024, “Sprint Qualifying”.

Il sabato, invece, sarà dedicato alla Sprint, al mattino, e al pomeriggio alla qualifica per la gara della domenica.

Questo cambiamento evita di fatto l’attivazione del Parco Chiuso immediatamente dopo l’unica ora di prove libere spostandolo di 24 ore e permettendo agli ingegneri delle varie scuderie di lavorare sulle auto utilizzando la Sprint Qualifying e la Sprint Race anche in ottica gara. Ciò, si spera, a vantaggio dello spettacolo.

Così com’è stata impostata, la Sprint Race migliora certamente. Ma si corre sempre il rischio di guardare un teaser trailer della gara della domenica.

La gara breve, nel Circus, continua comunque a non avere un senso compiuto.

La Formula 1 avrebbe dovuto avere il coraggio di cambiarla radicalmente come avviene nelle categorie propedeutiche con l’inversione dell’ordine del risultato delle qualifiche. O, magari, di ricorrere a provvedimenti più drastici. Come la cancellazione.

La Sprint Race deve riuscire ad essere diversa dalla gara della domenica. Il CEO della Formula Uno, Stefano Domenicali, sostiene che i giovani amano gli eventi che durano poco e potrebbe quindi attrarre quel tipo di pubblico. Peccato che ciò che vediamo oggi non stuzzichi la fantasia. 

Sarebbe il caso di domandare a Domenicali se tra le incombenze dei giovani leve c’è pure quella di doversi annoiare con la garetta da 100 chilometri.


Crediti foto: Shanghai Circuit

Exit mobile version