La F1 non è uno sport per vecchi

Ralf Schumacher ritiene che la F1 si debba aprire ad una maggiore rotazione. Idea rispettabile ma non condivisibile per alcune ragioni. Scopriamole

Fernando Alonso e Ralf Schumacher non si sono mai presi troppo, né in pista, né fuori. Dopo anni dal ritiro del pilota tedesco le tensioni tra i due non si placano. Il fratello di uno degli imperatori del Circus non si fa scrupoli ad esprimere critiche velenose. L’ultima in ordine cronologico è quella secondo cui la F1 non sarebbe uno sport per vecchi, giusto per parafrasare una famosa pellicola dei fratelli Coen.

L’ottimo debutto di Oliver Bearman al volante della Ferrari in sostituzione di Carlos Sainz è stata l’occasione per dissotterrare l’ascia da guerra e cominciare a falciare verbalmente la controparte spagnola. “Era molto importante  che qualcuno entrasse, partecipasse e ottenesse un buon risultato – ha detto Ralf ai microfoni di Sky – Tutti i team avevano quasi paura di assumere nuovi piloti”. 

Speriamo che questo porti a un ritorno ai giovani concorrenti. Vediamo se riusciamo a spezzare questo circolo vizioso in modo che i giovani piloti abbiano di nuovo una possibilità. D’altra parte, Alonso, che ora ha 42 anni, è ancora attivo. Non ho nulla contro Fernando, ma l’obiettivo della F1 non può essere una griglia sempre più vecchia“. Alla faccia della bordata.

F1 - Fernando Alonso
Fernando Alonso, Aston Martin F1

F1: il mancato ricambio generazionale è un finto problema

Critica assai sopra le righe perché Nando, a dispetto dell’età, è un pilota in piena efficienza fisica, tecnica e sportiva. Stesso dicasi per un altro veterano del Circus, quel Lewis Hamilton che la Ferrari non ha esitato ad ingaggiare spendendo cifre di una certa rilevanza. Il vero problema della F1 non è la mancanza di ricambio generazionale. Piloti come Alonso e Hamilton, oltre a possedere  una cifra tecnica rilevante, sono catalizzatori di tifosi come non riescono ad essere colleghi più giovani.

Forse ciò che andrebbe rivisto, ma che è comunque un classico della categoria, è avere un conducente che può svolgere le sue mansioni per una forma di protezione meno nobile, che riporta alla possibilità di comprarsi un sedile. Logan Sargeant ha 24 anni, Lance Stroll ne farà 26 a ottobre. Eppure questi due, usati semplicemente come esplicativi di un concetto, non sembrano fulmini di guerra. Non è ipocrita dire che hanno un sedile perché, tra sponsorizzazioni e parentele pesanti, riescono letteralmente ad acquistarlo. 

Preferiamo, caro Ralf, un vecchietto che abbia ancora in dote una cifra tecnica pazzesca invece che un giovincello che guida un bolide con l’unico merito di possedere una valigia piena di grana.


Crediti foto: F1, Aston Martin

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