F1: il processo di spettacolarizzazione non accenna a fermarsi

Liberty Media ha bene in mente cosa vuole fare nel futuro della F1. E si tratta di espedienti che non faranno esultare lo zoccolo duro del tifo

L’avvicinamento al Gran Premio d’Italia è stato l’occasione per fare il punto della situazione sul percorso tracciato dalla Formula 1. Stefano Domenicali, CEO della categoria per conto di Liberty Media Corporation, il gruppo americano leader dell’intrattenimento che ha investito in entrambe le classi regine del motorsport (due e quttro ruote), ha spiegato quali siano gli obiettivi di medio periodo da raggiungere per rendere la serie ancora più coinvolgente.

Va detto prima di entrare nel merito del ragionamento: quanto affermato dal manager imolese probabilmente non soddisferà lo zoccolo duro dei tifosi, quelli più integralisti e contrari ai cambiamenti che ormai sono un’onda inarrestabile.

F1 Liberty Media
Christian Horner (team principal Oracle Red Bull Racing) e Stefano Domenicali (CEO della F1)

La F1 di Liberty Media verso l’aumento del numero delle Sprint Race

L’indicazione è proprio quella che si può leggere dal titolo: i vertici della Formula 1 intendono estendere il numero delle Sprint Race. Oggi sono sei, ma in futuro potrebbero essere molte di più. Sempre nell’ottica di offrire prima il cucchiaino di zucchero e poi la pillola amara, Domenicali ha voluto rassicurare i presenti affermando che non vi sarà mai un calendario con 24 weekend Sprint.

In questo modo, la Formula 1 intende differenziarsi da quanto accade nella MotoGP, altra serie sotto il controllo di Liberty Media, dove le gare Sprint sono ormai istituzionalizzate. Il CEO imolese ha spiegato che nel 2025 nulla cambierà: le gare veloci resteranno sei. Ma dall’anno successivo, ossia il primo della nuova stagione regolamentare, è possibile che se ne introducano altre.

In contesti diversi, Domenicali aveva spiegato che l’obiettivo è quello di raggiungere dodici gare Sprint, quindi esattamente la metà degli eventi presenti nel calendario. Probabilmente, non si arriverà subito a raddoppiare le attuali sei, ma si procederà gradualmente, con una tappa intermedia: prima nove e poi dodici.

Il format Sprint, che non viene più osteggiato dalla FIA e dai team come accadeva inizialmente, anche perché Liberty Media ha cominciato a distribuire interessanti dividendi economici, sta diventando quasi una necessità per il gruppo americano. Gli studi sui dati d’ascolto mostrano un sensibile incremento degli spettatori, il che rende il pacchetto più vendibile e remunerativo.

F1: Liberty Media vuole una gara veloce per i giovani talenti

Ma le novità in cantiere non si fermano qui. Stefano Domenicali ha spiegato che c’è un altro progetto sul tavolo, che verrà discusso a breve: dare la possibilità ai giovani piloti di partecipare a una gara Sprint ad Abu Dhabi. L’evento dovrebbe tenersi durante i test invernali di Yas Marina. Non si tratterebbe soltanto di prove, ma di una vera e propria competizione che vedrebbe protagonisti i piloti delle Academy, al volante delle vetture di Formula 1.

Chiaramente, per logica, anche se non è stato ancora discusso, i conducenti non dovrebbero guidare le monoposto destinate alla stagione successiva, ma quelle delle annate precedenti. Questi dettagli, non di poco conto, sono ancora in fase di ponderazione.

L’iniziativa è pensata per dare un senso spettacolare e agonistico alle sessioni di test invernali che, come è naturale, servono per far crescere le vetture e non per offrire una sfida che preceda la vera competizione. Va da sé che anche questo espediente sia finalizzato a generare interesse e quindi a creare spazi pubblicitari da vendere.

Per rendere concreta questa disposizione, saranno necessari tutti i passaggi formali con le consuete riunioni nel Consiglio Mondiale del Motorsport che dovrà ratificare i cambiamenti. In generale, però, si può osservare quale sia la linea impostata da Liberty Media che intende dare un senso competitivo a ogni singola sessione in cui le vetture girano in pista.

Se ci stavamo abituando all’idea di vedere sempre meno turni di libere, risulta un po’ più difficile immaginare che, a margine dei test invernali, si debba assistere anche a un mini Gran Premio che coinvolge i giovani talenti.


Crediti foto: F1, McLaren

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