L’unica speranza per la F1 si chiama Ferrari

Con una Red Bull in subbuglio, una McLaren plafonata e una Mercedes alle prese coi soliti problemi è la Ferrari il team in rampa di lancio

Sì, è un titolo parecchio impegnativo, ma fotografa lucidamente i fatti, siate d’accordo o meno. In questo momento storico la Ferrari è l’unico team che, per cifra tecnica e compattezza interna, può rappresentare la vera alternativa alla Red Bull che, nonostante il suicidio a cui sembra voler andare incontro, gode ancora di un certo margine di vantaggio che le beghe interne, ormai deflagrate in maniera irreversibile, (per ora) non scalfiscono. Diverso sarà in chiave futura, ma affronteremo la cosa in un diverso focus che potrete leggere nelle prossime ore. 

La SF-24, ahinoi, non è ancora al livello della RB20. Non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere con due macchine prestazionalmente prossime e un team, quello anglo-austriaco, che deve provare a non sfaldarsi in corso d’opera. Lotte di potere, quelle in via di compimento a Milton Keynes, che alla lunga avranno effetti sulla pista. E questo arco temporale non deve essere necessariamente lungo. Già quest’anno gli effetti della faida interna potrebbero presentare il conto salatissimo a un Max Verstappen che oggi sembra essere impermeabile alla tempesta che impazza in casa sua.

Frédéric Vasseur - Team principal Scuderia Ferrari
Frédéric Vasseur – Team principal Scuderia Ferrari

Ferrari: ode all’ottimismo

Perché proprio Ferrari caricata di questo arduo compito? Innanzitutto per una questione immateriale ma che pesa nell’economia di ogni stagione: l’entusiasmo. Si respira positività a Maranello. La SF-24 è nata bene e offre una buona base di sviluppo. In qualifica è sempre solida, in gara è migliorata nettamente rispetto alla sorella maggiore. 

Al di là delle questioni puramente tecniche è ciò che Frédéric Vasseur e i suoi stanno facendo per infondere fiducia all’ambiente. L’ingaggio di Lewis Hamilton, voluto e favorito da una proprietà che in passato era parsa un po’ troppo defilata, e la ristrutturazione della Gestione Sportiva sono elementi che fanno percepire Maranello come un approdo sicuro e non come un covo di serpi.

La campagna acquisti di Vasseur si è basata e si fonderà su un elemento nuovo: la Ferrari è diventata attrattiva non solo per questioni di blasone ma perchè dimostra di essere in fase espansiva. Vuoi vincere nel futuro immediato? Il Cavallino Rampante rappresenta un’opportunità per farlo. 


Ferrari in rampa di lancio, gli avversari sono bloccati

Positività che ora non si respira in Red Bull. Ma nemmeno altrove. McLaren, un’altra realtà in forte crescita, sembra essersi fermata sul più bello. Diciamolo senza ipocrisie: ci si attendeva di più dalla vettura 2024 dopo che la MCL60 aveva strabiliato nella seconda metà del mondiale 2023. Lungi da noi intonare il De Profundis, ma ad oggi Lando Norris e Oscar Piastri non sembrano avere tra le mani il ferro giusto per scardinare la serratura della F1.

E Mercedes? Ci sarebbero da scrivere decine di pagine, basta affermare che la W15 è esattamente ciò che era la W14 3 la W13 prima: una macchina potenzialmente efficace ma con una finestra d’utilizzo più stretta della cruna di un ago. La sensazione è che per il 2024 non se ne parli di tornare lassù. E con le regole ibernate sarà difficile farlo anche l’anno venturo. Con Hamilton dimissionario e la grana relativa al sostituto (Verstappen, Alonso, Antonelli?) il futuro sembra essere ancora incerto. Ma chiaramente non nero, bisogna essere onesti. 

Ma dall’esterno si percepisce un po’ di quel mistero che non aiuta a distillare ottimismo. Poi magari prendono Max e Newey e le cose cambiano da così a così. Ma, soffermandosi sul mondiale in corso, ci pare di vedere le stesse dinamiche delle due stagioni precedenti che si autoalimentano.

La Ferrari SF-24 sfreccia sul rettilineo del di Sakhir, Bahrain

In chiusura, volendo fare una sintesi estrema, la situazione è la seguente: Red Bull è inattaccabile (per ora) sul fronte tecnico ma al suo interno è un vero vespaio. Mercedes la classica “vorrei ma non posso”. McLaren s’è fermata sul più bello e che resta in una specie di limbo che le maledette regole finanziarie (budget cap) e tecniche (ATR e congelamento degli sviluppi) rendono invalicabile. 

E Ferrari? In questa fase storica sembra essere l’unico atollo sicuro della F1, un luogo in cui le certezze sono ben evidenti. Una dinamica a cui non siamo abituati visto che Maranello è stata spesso la casa delle correnti interne che ne hanno disgregato il potenziale. Vasseur, sornione e nell’ombra, sta compiendo la sua rivoluzione. Serve altro tempo, è chiaro, ma la fine del processo non sembra poi essere così lontana. 


Crediti foto: Scuderia Ferrari

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