La regia delle gare di F1 è da tempo un punto dolente per i fan e il Gran Premio di Singapore ha messo in evidenza, in modo quasi caricaturale, tutti i problemi strutturali della produzione televisiva gestita dalla Formula One Management (FOM). La gara di Marina Bay, un circuito notoriamente ostico per i sorpassi ma capace di regalare momenti di grande intensità, è stata “sabotata” da una regia che ha mancato momenti chiave, frustrando piloti, spettatori e persino commentatori.
Il disastro di Singapore
È stata una gara emozionante sulla carta: George Russell ha dominato con la Mercedes, conquistando una vittoria meritata, mentre il dramma si è consumato dietro di lui. Max Verstappen e Lando Norris hanno chiuso il podio, ma il vero spettacolo era nel midfield e nelle posizioni di rincalzo, dove strategie miste, problemi tecnici e sorpassi audaci hanno creato momenti memorabili. Peccato che la regia FOM abbia deciso di ignorare quasi tutto questo, trasformando una gara potenzialmente epica in un’esperienza frustrante per chi guardava da casa.
Uno dei momenti più eclatanti è stato l’ultimo giro, quando Fernando Alonso aveva quasi raggiunto Lewis Hamilton, alle prese con freni fusi che lo hanno fatto crollare di oltre 40 secondi. Questo duello, carico di tensione e significato, non è stato mostrato in diretta. Gli spettatori hanno visto solo un replay tardivo, quando ormai l’adrenalina del momento era svanita. Questo non è stato un caso isolato: battaglie come quelle tra Kimi Antonelli e Charles Leclerc, o tra Leclerc e Hamilton, e la rimonta di Carlos Sainz, sono passate completamente inosservate, relegate a frammenti di cronaca su Twitter o al live timing, piuttosto che mostrate in TV.
La regia ha fatto scelte discutibili per tutta la gara. Invece di concentrarsi sull’azione in pista, ha indugiato su inquadrature di folle, familiari dei piloti o VIP nel paddock, momenti che non aggiungono nulla all’esperienza di una corsa. Le comunicazioni radio, che spesso aggiungono contesto e dramma, sono state tagliate a metà o trasmesse in ritardo, mentre gli onboard delle vetture soffrivano di glitch tecnici, rendendo alcune sequenze inguardabili. Il focus ossessivo sui primi tre ha oscurato il resto del gruppo, dove invece si consumavano i momenti più avvincenti.

Un problema sistemico della F1
Il disastro di Singapore non è un unicum, ma l’ennesima dimostrazione di un problema che affligge la categoria da anni. La regia FOM produce un feed globale, utilizzato da tutti i broadcaster (Sky, ESPN, DAZN, ecc.), il che significa che un errore di produzione si ripercuote su milioni di spettatori in tutto il mondo.
La F1, sotto la gestione Liberty Media, ha puntato molto ad attirare un pubblico nuovo, spesso giovane e influenzato da prodotti come “Drive to Survive” per Netflix. Questo ha portato a un’enfasi eccessiva su elementi fuori dalla pista: storie personali, celebrità, drama nei box. Se da un lato questo ha ampliato la base di fan, dall’altro ha alienato gli appassionati di lunga data, che vogliono vedere le battaglie in pista, non inquadrature di influencer o parenti dei piloti. A Singapore, per esempio, il tempo speso su riprese inutili ha tolto spazio a sorpassi decisivi, rendendo la narrazione della gara frammentata e insoddisfacente.
Una regia che fa acqua da tutte le parti
La regia FOM sembra soffrire di una combinazione di risorse insufficienti e decisioni lente. Le telecamere on board, che dovrebbero offrire prospettive uniche, sono spesso afflitte da problemi tecnici, come a Singapore, dove i feed erano instabili. I replay arrivano in ritardo o non arrivano affatto, e la regia sembra incapace di anticipare i momenti chiave, come un sorpasso imminente o un problema tecnico. Questo è particolarmente grave in circuiti come Marina Bay, dove i sorpassi sono rari e ogni azione merita attenzione. Inoltre, la mancanza di un sistema avanzato per tracciare l’azione in tempo reale, lascia la regia in balia di scelte umane spesso sbagliate.
La categoria sta investendo molto in “F1TV”, il suo servizio di streaming premium che promette qualità 4K, multivisione e accesso a dati in tempo reale. Tuttavia, quando la regia fallisce, anche questo servizio ne risente. I fan che pagano per F1TV si aspettano un’esperienza di alto livello, ma a Singapore hanno ricevuto un prodotto scadente. Questo erode la fiducia nel brand, specialmente in un momento in cui la F1 compete con altri sport per l’attenzione di un pubblico globale.

Perché è importante per la F1?
La Formula 1 è uno sport globale, con un pubblico che spazia dai fan storici ai nuovi spettatori attratti dal boom di popolarità degli ultimi anni. La regia è il principale punto di contatto tra la pista e gli spettatori, e se fallisce, l’intera esperienza ne risente. Una gara come Singapore, con la sua combinazione di strategia, sorpassi rari e momenti di tensione, meritava di essere raccontata meglio. Invece, la regia ha fatto sembrare il Gran Premio meno emozionante di quanto fosse, un errore che rischia di allontanare i fan e di danneggiare l’immagine della Formula 1 come sport all’avanguardia.
Risolvere il problema richiede un cambiamento deciso
Il Circus potrebbe usare sistemi di tracciamento avanzati (come l’AI per identificare sorpassi imminenti) e aumentare il numero di telecamere dedicate al midfield, dove spesso si concentra l’azione.
La regia deve concentrarsi sull’azione in pista e sulle comunicazioni radio che aggiungono contesto. Meno inquadrature di contorno, più focus sulle battaglie. Il direttore TV e il suo staff devono essere più reattivi e preparati a gestire gare complesse come Singapore. Con il 2026 che porterà nuove regole e un rinnovato interesse, F1TV deve offrire un’esperienza premium degna del prezzo, con feed personalizzabili e meno errori tecnici.
Il Gran Premio di Singapore è stato l’ennesima prova che la regia FOM non è all’altezza delle aspettative. Ha trasformato una gara piena di momenti emozionanti in un’esperienza frustrante, mancando duelli cruciali come Alonso-Hamilton e trascurando il midfield. Questo non è solo un problema tecnico, ma una minaccia al modo in cui la F1 si presenta al mondo. Con il 2026 alle porte, è il momento di agire per non perdere la fiducia dei fan e sfruttare al meglio il potenziale di uno sport che, in pista, resta spettacolare.
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Crediti foto: F1, F1grandslam/Threads