Alcune ricerche condotte dall’Università Tecnica di Monaco di Baviera, in Germania, suggeriscono che l’Intelligenza Artificiale potrebbe prendere il posto dei piloti di F1 nel giro di tre anni. Simon Sagmeister, capo del team che ha sviluppato questo progetto, ha dichiarato in un’intervista al quotidiano tedesco FAZ che, entro quel lasso di tempo, la loro IA sarà in grado di guidare meglio dei piloti di Formula 1 e, con tutta probabilità, lo è già oggi.
Rolf Henninger, responsabile del reparto digitale del futuro team Audi in F1, ha sottolineato come, ormai, senza l’intelligenza artificiale non sia più possibile costruire una monoposto vincente.
Poco meno di un anno fa, nell’aprile scorso, il circuito di Yas Marina, ad Abu Dhabi, ha ospitato l’Autonomous Racing League, competizione dedicata alle monoposto guidate dall’IA. La vettura dell’Università Tecnica di Monaco, denominata Hailey, ha trionfato con una manovra spettacolare nelle ultime curve, superando Gianna, la monoposto dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Tuttavia, l’ex pilota di F1 Daniil Kvyat, con un passato in Toro Rosso e Red Bull, ha battuto la vettura autonoma con un vantaggio di 10 secondi.
Sagmeister si dice ottimista per il futuro del progetto, con l’obiettivo di ridurre il distacco da 10 a 3 secondi. Secondo l’ingegnere tedesco, Hailey è già superiore ai piloti professionisti in termini di costanza, riuscendo a ripetere i giri con una deviazione di pochi centimetri.
L’IA presenta ancora alcune lacune: non è in grado di gestire l’usura degli pneumatici, di interpretare le condizioni meteorologiche e, cercando continuamente il limite, finisce spesso fuori pista. Inoltre, non sa ancora leggere le mosse difensive degli avversari né determinare il momento giusto per attaccare. In sintesi, all’intelligenza artificiale manca ancora il feeling di un vero driver da corsa.
I team di F1 stanno comunque sperimentando l’IA, approfittando del fatto che la FIA non ha ancora regolamentato questo ambito. Ciò che è certo è che l’intelligenza artificiale ha già sostituito molti ingegneri nello sviluppo delle monoposto.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP