C’è un fattore “immateriale” che potrebbe determinare le sorti del campionato del mondo di F1 del 2024. Non si parla di sviluppi tecnici, di gestione delle gare, di sorpassi spettacolari, di eventuali sanzioni, di errori o di azioni clamorose che entrano nella storia.
No, ci si riferisce alla rotazione delle Power Unit e agli elementi della trasmissione. O, per meglio dire, alla necessità di introdurre componenti nuove in una stagione ormai agli sgoccioli, in cui i propulsori sono stati sfruttati al massimo.
Ricordiamo che da anni, in Formula 1, esiste i meccanismo del contingentamento delle Power Unit e delle trasmissioni, ovvero dei componenti che le costituiscono. Di seguito, lo schema riassuntivo generico applicato per il 2024:
ICE | Turbo | MGU-H | MGU-K | Batterie | Centralina | Scarico | Cambio | Scatola Cambio |
4 | 4 | 4 | 4 | 2 | 2 | 8 | 4 | 4 |
Chi non è proprio messo benissimo in termini di parti utilizzate, e quindi di componenti ancora a disposizione, è Max Verstappen. L’olandese ha perso un motore a combustione interna (ICE) in occasione del Gran Premio del Canada, quando alcuni problemi elettrici hanno di fatto compromesso l’unità endotermica. Questa situazione ha costretto la Red Bull a introdurre un quinto ICE, evento avvenuto in Belgio.
In quella gara, Max Verstappen non è riuscito a replicare quanto fatto l’anno scorso con una facilità disarmante: la sua rimonta si è fermata alle soglie del podio, ottenendo una quarta posizione favorita anche dalla squalifica di George Russell. Questo risultato ha evidenziato come la RB20 non sia più quella vettura dominante come il modello che l’ha preceduta.
Dopo la suggestiva gara di Spa-Francorchamps, si sono disputate altre cinque tappe e ne mancano ancora diverse alla fine, con tre Sprint Race ancora da correre. Queste sessioni, che includono un ulteriore turno di qualifiche, richiedono di spingere al massimo il motore, senza possibilità di risparmiarsi né di amministrare.
In questo contesto, è molto probabile che Max dovrà montare una sesta unità endotermica, con una penalità che potrebbe variare dalle dieci posizioni a una sanzione ancora più pesante, nel caso dovesse sostituire anche altre componenti della Power Unit Honda.

F1 2024, Power Unit: se Atene piange, Sparta non ride
Se spostiamo lo sguardo da Milton Keynes a Woking, vediamo che la situazione per Lando Norris rischia di complicarsi parecchio. Il britannico, rivale più accreditato per provare a rompere le uova nel paniere del campione del mondo in carica, ha ormai utilizzato il numero massimo consentito di tutti i componenti ICE. La penalità di dieci posizioni in griglia di partenza è ormai praticamente inevitabile anche per lui.
Da questo momento in poi, le penalità in griglia diventano un fattore cruciale nella lotta al titolo. Sarà fondamentale decidere con attenzione su quale tracciato effettuare la sostituzione.
Ad Austin, Verstappen dovrebbe proseguire senza problemi, considerando che sarà il sesto Gran Premio con l’unità motrice montata in Belgio. Potrebbe tentare il cambio in Messico, ma l’Hermanos Rodríguez non si presta alle rimonte, specialmente con una RB20 non in forma smagliante e su cui pende la scure federale per via del “T-Tray Gate“.
Diversa è la situazione per il circuito intitolato a Carlos Pace. Interlagos, come dimostrato da Lewis Hamilton nel 2021, è un tracciato che premia la potenza pura, con un lungo tratto a tutto gas che va dalla Juncão alla Esse di Senna, e un altro che unisce quest’ultima variante con la Descida do Lago.

Proprio il tracciato brasiliano potrebbe essere il teatro di una doppia penalità per i contendenti, i quali non possono permettersi nessun tipo di fermo per questioni di affidabilità. Un eventuale stop per la McLaren vanificherebbe qualsiasi velleità di rimonta. Ma anche una battuta d’arresto per la Red Bull RB20 n°1 sarebbe un durissimo colpo per un pilota e un team che stanno giocando in difesa, cercando di amministrare i 52 punti di vantaggio.
Le ultime sei gare del Campionato 2024 presentano quindi un’ulteriore variabile da gestire in un’equazione già di per sé molto complessa, considerando i tanti elementi in gioco. Anche questo aggiunge interesse a una stagione che, a inizio anno, sembrava essere indirizzata, ma che a un certo punto ha preso una piega del tutto diversa e, diciamolo, più spettacolare.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, McLaren F1