Penalità, track limit e protocollo-sorpassi: la F1 riscrive le regole

Dopo le pubbliche lamentele di Fernando Alonso la FIA ha deciso di rivedere le procedure per rendere la F1 uno sport più credibile

Fernando Alonso si è fatto sentire dopo la partenza della Sprint Race del Gran premio di Miami di F1 in cui riteneva di essere stato penalizzato dalla mossa di Lewis Hamilton che poi sarebbe stato scagionato perché inglese. Punto di vista singolare, tendente all’assurdo, che la FIA non ha però voluto derubricare a sterile polemica. Un modo per affrontare questioni troppo a lungo rinviate. 

Il presidente Mohammed Ben Sulayem ha voluto ascoltare le ragioni dello scafato pilota spagnolo per arrivare, in un processo costante, ad una migliore applicazione delle linee guida della Formula 1 da parte dei commissari.

Quello di Miami è solo l’ultimo episodio di una scia più corposa. Ad Alonso è stata comminata una penalità controversa nel Gran Premio d’Australia. Questo, insieme al succitato episodio della Sprint Race americana, ha portato il driver a dichiarare che Hamilton se l’è cavata senza ulteriori azioni “perché non è spagnolo“, implicando un pregiudizio nazionale nelle decisioni dei commissari.

Sebbene ciò sia stato negato dalla FIA, la cosa ha portato a mosse per rivedere ufficialmente le linee guida e garantire che siano eque e indipendenti dalla nazionalità. Alonso è stato visto in una conversazione con Ben Sulayem nel paddock di Miami ottenendo una risposta favorevole alle sue argomentazioni.

Hamilton Alonso
Il contatto a tre Stroll-Hamilton-Alonso che ha scatenato le ire dell’asturiano

Ho parlato con lui ed è sempre d’accordo su ogni opinione che i piloti hanno”, ha osservato Alonso a proposito del suo incontro informale con il presidente della FIA. Ci ha sempre ascoltato. Sa che siamo noi a guidare le macchine e che possiamo avere qualche suggerimento sulle cose”.

Ci sono un paio di punti che dobbiamo affrontare come sport, vediamo se rendiamo la F1 uno sport migliore e un po’ più coerente“, ha spiegato il pilota della Aston Martin a Motorsport


F1: la FIA prosegue la ristrutturazione delle procedure

La FIA, col mandato di Ben Sulayem, continua a lavorare per rendere le procedure più efficaci. Proprio dai fatti di Abu Dhabi, che videro Hamilton penalizzato dalle decisioni di Michael Masi (all’epoca la territorialità non fu invocata da nessuno…), Place de la Concorde si è lanciata in una ristrutturazione evidentemente non ancora completata. 

La FIA, in un processo che investe anche altre categorie, si sta avvalendo della collaborazione dei piloti e di soggetti come la Grand Prix Drivers’ Association (GPDA) per produrre un documento che copra e normi meglio i diversi aspetti delle corse, compresi i sorpassi, la difesa e i limiti della pista.

Il piano prevede che le nuove linee guida siano inserite nell’International Sporting Code in tempo per l’inizio della stagione 2025, quando saranno applicate a tutti i campionati che si sviluppano sotto l’egida federale. 

È necessario che il giudice del motorsport emetta giudizi coerenti che non diano più adito a proteste e ad annesse polemiche. La Formula Uno si sta finalmente rendendo conto che le norme vengono applicate in maniera schizofrenica creando una giurisprudenza ondivaga, mai coerente. 

Il caso sollevato da Alonso, al di là delle lunari accuse su favoritismi geografici, è comunque servito a smuovere le acque. Il processo è agli albori ma è importante che sia partito perché lo sport più tecnologico al mondo non può permettersi di avere regole così fumose e applicazioni incoerenti.


Crediti foto: Aston Martin, FIA

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