Più potere ai team nella F1 del futuro?

Il processo decisionale della F1 penalizza le scuderie in favore di FIA e FOM. In vista un cambio di passo?

Il processo decisionale in Formula Uno non è semplice né intuitivo. Gli interessi in gioco sono enormi e, per questo motivo, è previsto un sistema di contrappesi che funziona più o meno come descritto di seguito.

Per le modifiche importanti alle regole del gioco, è la F1 Commission a proporre e approvare preventivamente le modifiche. Questo organo è composto da tutte e dieci le squadre, dalla FOM e dalla FIA, con un totale di 10 voti per ciascun gruppo rappresentato. Se una proposta viene accettata, passa al World Motor Sport Council per la ratifica formale e l’adozione.

In questo meccanismo, è evidente che anche se i team votassero compattamente a favore di una proposta, potrebbero trovarsi in una posizione di minoranza al Consiglio Mondiale del Motorsport di fronte all’opposizione della FOM e della Federazione.

Per questo motivo, le scuderie, a partire da Zak Brown, CEO della McLaren, che è sempre molto attivo quando si tratta di fare politica, hanno iniziato a caldeggiare l’ipotesi di una modifica che renderebbe il meccanismo meno complesso e darebbe contestualmente più forza alle scuderie.

La proposta consiste in un sistema in cui esiste una semplice soglia del 50% più uno, indipendentemente da chi propone una determinata iniziativa. Per ora si tratta semplicemente di un’idea che il dirigente americano ha espresso ad alta voce, ma non è detto che la proposta non possa arrivare sui tavoli decisionali. I team non intendono più subire passivamente scelte che vengono dall’alto, ma vogliono avere la possibilità di determinare la linea che la Formula 1 traccia.


Crediti foto: F1

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