Pausa estiva in F1: stop vincolante con alcune eccezioni

La classe regina del motorsport entra nel primo periodo di stop obbligatorio in stagione. I team sono sotto stretto controllo federale e possono operare solo su alcuni ambiti. Scopriamo quali

Dopo quattordici tiratissimi gran premi, in cui è emerso un equilibrio che non si vedeva da anni, la Formula 1 va in vacanza. E lo fa letteralmente, poiché i regolamenti sportivi prevedono delle norme vincolanti che le scuderie devono osservare in questo periodo. Si tratta di una fase nella quale le squadre non possono sviluppare le vetture e devono operare a scartamento molto ridotto.

Le fabbriche sono costrette a chiudere per 14 giorni. Questo limite temporale è fissato nel regolamento sportivo della Formula 1, precisamente nell’articolo 21.8, che individua in un arco di due mesi il momento per avviare la chiusura. Le scuderie, sulla carta, sono libere di scegliere quando entrare nella chiusura estiva, purché si svolga nei mesi di luglio e/o agosto.

La maggior parte dei team  serrerà i battenti da lunedì 5 agosto a domenica 18, giorno che precede il lunedì che porta il Circus verso la quindicesima tappa, che si terrà a Zandvoort, in Olanda (QUI il programma completo).

Ferrari trimestrale
Sede della Gestione Sportiva della Scuderia Ferrari, Maranello

F1, pausa estiva: il vigile controllo della FIA

Nel periodo di stop, lo sviluppo dell’auto e la produzione o la progettazione di nuove parti sono severamente vietati. Ancora, durante la chiusura, i membri dei team non sono autorizzati ad avere alcun contatto su argomenti di sviluppo.

La FIA controlla questa dinamica avendo accesso a tutti i sistemi delle squadre e potendo, tra le altre cose, monitorare le comunicazioni. Anche questo spiega come siano fantasiose alcune ricostruzioni secondo cui in Ferrari un tecnico in gardening come Loic Serra starebbe già lavorando agli sviluppi sulla SF-24 messi in cantiere per la ripresa delle operazioni.

Tuttavia, alcune attività possono continuare a essere svolte. È possibile operare per quanto riguarda la sfera amministrativa, i servizi per le strutture, il marketing, nonché la manutenzione degli edifici e dei macchinari. La Federazione Internazionale è molto attenta a ciò che avviene in questa fase del campionato. Le infrazioni, infatti, vengono severamente punite.

Non si tratta solo di ammende pecuniarie, ma possono esservi risvolti anche sulle classifiche. Quindi i team si guardano bene dall’infrangere lo stop imposto dal legislatore-giudice. Alla fine, si tratta solo di due settimane che servono anche per ricaricare le batterie in vista della fase finale del Campionato del Mondo 2024.


Crediti foto: F1

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