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La F1 parte male: prosegue l’emorragia di tifosi

I dati Auditel relativi alla prima gara del Mondiale di F1 2024 non sono incoraggianti. Si conferma il trend al ribasso che preoccupa Liberty Media

Diego Catalano by Diego Catalano
5 Marzo 2024
in Approfondimenti, F1
Tempo di lettura: 5 minuti
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F1

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I dati relativi agli ascolti del GP del Bahrain, evento inaugurale del campionato del mondo di F1 2024, sono preoccupanti. L’indicatore Auditel registra che sono stati poco meno di 1.200.000 gli spettatori collegati, il 10.7% di share. L’anno scorso, lo stesso Gran Premio, fece registrare un totale di 1.385.000 spettatori (12.2% di share). 

Un calo generalizzato confermato anche su Tv8, il canale che trasmette la gara in differita. 822.000 i telespettatori nel 2024 (4,50% di share); 1.150.000 l’anno passato (6.1% di share). La parziale spiegazione di questa frenata potrebbe risiedere nel fatto che il weekend è stato anticipato di un giorno. Cosa che, tra l’altro, si verificherà anche con l’imminente Gran Premio d’Arabia Saudita. 

Disaffezione dalla F1: un caso sporadico?

È evidente che non si possa tracciare un bilancio generale osservando il singolo evento. Ma ci sono dati e numeri che offrono trend più coerenti. E non meno preoccupanti. Leggendo i numeri della passata stagione, almeno in Italia, il monopolio Verstappen – Red Bull ha creato una generale disaffezione che ha portato alla fuga dei telespettatori. 

Red Bull, Adrian Newey e Max Verstappen

I dati Auditel del campionato 2023, chiaramente circoscrivendo il campo d’osservazione al Belpaese, hanno mostrato che la media telespettatori ha toccato a malapena i 2 milioni: un calo del 32% rispetto al 2022 quando Ferrari, nella fase iniziale, aveva catalizzato l’attenzione del pubblico con le vittorie di Charles Leclerc.

“L’emorragia” di appassionati non è un fenomeno circoscritto al primo anno di “F1 next gen”. Anche se, in questo caso, è corretto parlare di fase acuta. Fino al 2019 la F1 produceva una media annuale che superava i tre milioni di spettatori. Nel 2020 il primo picco negativo con circa 2.400.000 contatti per evento. Dati replicati l’anno successivo nonostante il duello rusticano tra Hamilton e Verstappen. Nel 2022 una speranzosa ripresa (3.210.000) che ha reso ancor più rumoroso il tonfo della stagione 2023 chiusa con una media esigua di poco più di due milioni.

I risultati presentati si vanno ad incuneare in un macrocontesto già in via di compromissione. Inutile dire che le pay tv hanno contribuito ad un taglio drastico della quota spettatori. Se nel 2012, ultimo anno in cui la F1 andava in chiaro, la media spettatori sfiorava i sette milioni, dopo 10 anni di regime monocratico Sky si sono persi oltre i ⅔ dei fan che, ovviamente, ora possono fruire anche di altri sistemi di visione. Alcuni di questi, è bene sottolinearlo, aggirano i contatori dell’Auditel. 

Liberty Media - Englewood (USA)
Englewood (USA), sede di Liberty Media Corporation

F1: i nuovi indicatori preoccupano Liberty Media

I vertici della Formula 1 valutano anche altri contatori. E così riponiamo il microscopio per adoperare la lente grandangolare con la quale osservare ciò che accade a livello globale. Oggi le TV e le radio non sono più i medium di riferimento. Gli strumenti e le piattaforme di rilevamento sono cambiati, i termometri della passione sono altri. 

Imperano le piattaforme streaming come Twitch e i social network che sono sempre più parte integrante della nostra vita: Twitter (oggi X), Facebook, Instagram, TikTok e via citando. Ed è su queste arene virtuali che il dibattito, le interazioni che tanti profitti generano, si è spostato. 

Uno dei primi cambiamenti che si sono notati sin dai primi vagiti dell’era Liberty Media Corporation è la forte spinta sul mondo social, sui nuovi veicoli mediatici, sullo svecchiamento della fanbase avvenuto usando strumenti che piacciono alle nuove leve del tifo, quelle che muovono montagne di soldi a suon di visualizzazioni ed interazioni che i colossi del web pagano a peso d’oro.

I primi risultati tangibili sono rappresentati da una crescita dell’80% delle conversazioni. Questo nel periodo 2016-2022 a cui si è associata un’impennata esponenziale e prorompente del numero dei seguaci, i cosiddetti follower, su tutte le reti sociali che sono diventate uno strumento indispensabile per intrattenere ed informare. 

Inutile sottolinearlo: la stagione migliore in termini di interazioni nel regno Liberty Media è stata quella 2021. Non a caso il mondiale più combattuto degli ultimi lustri che, in termini di contatti e ricavi, ha fatto la fortuna di chi ha investito tempo e risorse nel far crescere questo tipo di strumenti grazie al boost dato dal duello Hamilton – Verstappen in cui non sono mancati colpi bassi e polemiche che sono un gran moltiplicatore di reazioni social. In linea generale, i canali della F1 sono quelli che hanno mostrato la crescita più rapida tra tutti i principali sport a livello globale.   

I risultati straordinari del 2021 hanno generato un effetto trascinamento anche sul 2022, la new era della F1 caratterizzata dalle tante novità tecniche, dal duello iniziale tra Red Bull e Ferrari, dalla crisi dei vecchi dominatori della Mercedes e da tante altre storie secondarie che hanno accresciuto ulteriormente l’interesse che però è crollato di botto nel mondiale cannibalizzato dalla Red Bull di Max Verstappen. Quel dominio che, a parole, non spaventava Stefano Domenicali ma che, osservando i report recenti, preoccupa le teste d’uovo del Colorado.

Mercedes - Ferrari Gp Bahrain 2024
La Ferrari SF-24 incalza la Mercedes W14 durante il Gp del Bahrain 2024

F1: i numeri social preoccupano

La fotografia della frenata sta tutta in questi numeri: La Formula 1 è passata da 6,14 milioni di menzioni social nel 2022 a 1,83 nel 2023. I nuovi follower sono calati del 46%. Nel 2022 le persone raggiunte erano 61 miliardi, nel 2023 la chiusura è stata inferiore ai 30 miliardi. Crollano i numeri e cambia, in negativo, il registro contenutistico delle conversazioni che sono orientate alla noia e alla piattezza. Non si tratta di valutazioni congetturali ma di analisi fatte sulle parole chiave usate dagli utenti. 

I proprietari della F1 hanno peccato di lungimiranza e si sono cullati su una crescita di trasporto. Il 2022 è l’anno del grande inganno perché si pensava che un dominio, prima abbozzato e poi concretizzatosi nella seconda fase del campionato, potesse non incidere sull’interesse generale degli appassionati. Per un anno i vertici della categoria hanno minimizzato circa l’inefficacia del nuovo quadro regolamentare tecnico, sportivo e finanziario. Ma i nodi sono venuti al pettine.

Lentamente, ma inesorabilmente, gli appassionati si stanno raffreddando. Questo accade sia a livello locale (nonostante Sky abbia rinnovato parte della sua line-up cronisti), che a livello macroscopico con altri indicatori a svelare che la frenata è evidente. La possibilità di assistere a un altro monologo Red Bull – Verstappen, evidentemente, scoraggia i tifosi.


Crediti foto: F1, Liberty Media Corporation, Scuderia Ferrari

Tags: F1Gp Arabia SauditaGp BahrainLiberty Mediaslider
Diego Catalano

Diego Catalano

Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.

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