Con il calendario F1 2026 ufficializzato il 10 giugno 2025, le novità non mancano: Madrid entra nel mondiale, Imola esce, mentre Spa-Francorchamps, pur confermata, dovrà alternarsi ogni due anni. Sul piano sportivo, si parla di logistica e rotazioni. Ma sul piano strategico, il segnale è più ampio: la Formula 1 si sta avvicinando allo stesso modello Spagna-centrico che già da anni domina in MotoGP.
Non è una coincidenza. È l’effetto diretto della gestione unificata dei due campionati sotto Liberty Media, che ormai si muove con coerenza verso una geografia commerciale ottimizzata. La Spagna, con il suo doppio GP e la centralità in MotoGP, non è solo un beneficiario di questa trasformazione: ne è il cuore pulsante.
Perché la F1 sta diventando Spagna-centrica come la MotoGP?
Se nella MotoGP la centralità della Spagna è un dato storico e strutturale – con Dorna Sports basata a Barcellona, una griglia costellata di piloti iberici e ben quattro GP spagnoli negli anni recenti – la F1 si era sempre mostrata più diversificata nella sua geografia.
Ora però le cose stanno cambiando. La Formula 1 sta adottando lo stesso modello operativo e narrativo, e l’asse si sta spostando, lentamente ma chiaramente, verso la Spagna. L’innesto del GP di Madrid nel 2026, senza eliminare quello di Barcellona, è solo l’ultimo indizio di una strategia già in atto.
Dietro questa trasformazione non c’è solo una valutazione logistica o di pubblico: c’è la mano di Liberty Media, che, dopo aver acquisito la maggioranza di Dorna, sta convergendo le logiche gestionali dei due mondi.
Come influisce l’acquisizione di Dorna da parte di Liberty Media?
Nel 2024, Liberty Media ha acquisito l’86% di Dorna Sports, l’azienda che gestisce MotoGP, per oltre 4 miliardi di euro. Anche se l’operazione è ancora in fase di approvazione da parte dell’UE, le sue implicazioni pratiche sono già visibili.
La MotoGP resterà formalmente separata, ma inserita nel Formula One Group, la stessa struttura che gestisce la F1. Questo consente di:
- ottimizzare le operazioni commerciali congiunte tra MotoGP e F1;
- proporre pacchetti media e sponsor integrati per eventi che si svolgono in uno stesso paese;
- gestire logistica e promozione in modo sinergico, riducendo costi e aumentando la marginalità;
- spingere sulla narrazione condivisa, con contenuti cross-campionato sul modello Drive to Survive.
In questo quadro, la Spagna si rivela un terreno ideale, perché ha già tutte le strutture (fisiche e narrative) per sostenere questa convergenza.
Madrid-Barcellona: un asse strategico che va oltre lo sport
Con la presenza simultanea nel calendario F1 di Madrid e Barcellona, e il radicamento di Dorna Sports sempre tra Madrid (sede operativa dell’acquisizione) e Barcellona (sede storica), emerge un vero e proprio asse strategico che sta ridefinendo il concetto stesso di centralità nel motorsport.
Questo asse consente a Liberty Media di:
- ridurre i costi logistici grazie alla vicinanza geografica dei due eventi;
- proporre sponsorizzazioni che coprono entrambi i GP e, potenzialmente, anche eventi MotoGP;
- costruire una narrazione continua nel calendario, creando un “blocco spagnolo” nel cuore della stagione;
- sfruttare un pubblico locale appassionato e fidelizzato, capace di garantire numeri alti in TV, streaming e social.
La Spagna, insomma, non è più solo spettatrice del cambiamento: è la piattaforma su cui si fonda la nuova architettura del motorsport mondiale.
Cosa significa per circuiti storici come Imola e Spa?
Il nuovo corso ha un prezzo, e lo stanno pagando soprattutto i circuiti storici. Imola è stata esclusa dal calendario 2026, nonostante il supporto istituzionale italiano e la passione del pubblico. E Spa-Francorchamps, anche se confermata, dovrà rispettare una rotazione biennale, come stabilito nel nuovo contratto con Liberty Media.
Questo fa parte di una logica precisa: se un circuito non genera un ritorno economico adeguato, non ha garanzia di permanenza, indipendentemente dal suo valore storico o sportivo.
I tracciati “classici” europei sono meno competitivi sul piano delle sponsorizzazioni, delle infrastrutture hospitality e dell’appeal mediatico. Al contrario, location come Madrid offrono pacchetti completi, con sostegno del pubblico, strutture moderne e una narrativa “nuova” da vendere al pubblico globale.
È una strategia pianificata o una deriva inevitabile?
Non siamo davanti a un complotto, ma nemmeno a un susseguirsi di eventi casuali. Il legame crescente tra MotoGP e F1, sotto il controllo strategico di Liberty Media, sta orientando il motorsport globale verso una nuova centralità spagnola.
Non si tratta solo di geografia, ma di modello gestionale. La Spagna offre:
- pubblico fidelizzato;
- sedi operative già funzionanti (Dorna, promoter, agenzie);
- ritorni commerciali solidi per broadcaster e sponsor;
- un clima politico e istituzionale favorevole al motorsport.
Barcellona e Madrid diventano così nodi fondamentali di una rete globale che punta a ridurre i costi, aumentare i margini e controllare sempre più da vicino i contenuti e la narrativa sportiva.
Dalla MotoGP alla F1, l’ascesa della Spagna come nazione del motorsport
La MotoGP è già spagnacentrica da tempo. Ora la F1 la sta seguendo, e non per imitazione, ma per scelta strategica. L’unificazione sotto Liberty Media ha reso possibile un trasferimento di centralità, che si riflette concretamente in decisioni logistiche, media e sportive.
Non è il tramonto dei circuiti storici, ma sicuramente è l’alba di un nuovo modello, dove la Spagna non è più una delle tante nazioni protagoniste: è il centro del sistema.