La classifica, per ora, sorride alla Mercedes. Dopo due gare il team di Brackley è saldamente al secondo posto alle spalle della battistrada McLaren. 20 i punti di divario dalla scuderia di Woking, 22 quelli in più a una Red Bull che prova a ritrovare se stessa dopo un avvio balbettante. La W16 è una vettura nata bene, sicuramente meglio dei modelli che l’hanno preceduta nell’era a Effetto Suolo. Ma non si tratta certamente di una vettura “completa” come abbiamo avuto modo di spiegare in questo focus: leggi qui.
Per definire i reali valori in campo servirà ancora del tempo e il triple-header che si profila all’orizzonte è l’occasione ideale per disegnare meglio come potrebbero dipanarsi le cose nel resto di un campionato massacrante, stante le 24 gare previste in calendario.

Col GP del Giappone la stagione di Formula 1 entrerà nel vivo e Mercedes intende continuare a lavorare per ridurre il gap con i diretti avversari. Andrew Shovlin, direttore delle attività in pista della scuderia anglotedesca, ha analizzato l’attuale situazione del campionato, individuando nella McLaren il punto di riferimento da battere e sottolineando la competitività di Red Bull e Ferrari che sarebbe attardata solo per motivi secondari visto che la SF-25 celerebbe un potenziale ancora inespresso.
“Abbiamo dimostrato di avere una vettura competitiva su più circuiti, ma è evidente che la McLaren sia, al momento, la squadra da battere. Verstappen resta un avversario estremamente veloce e la Ferrari, pur essendo altrettanto competitiva, ha subito episodi sfortunati che ne hanno limitato i risultati. La lotta al vertice è molto serrata e il nostro obiettivo è colmare il divario, in particolare con la McLaren”, ha dichiarato il capo degli ingegneri di pista della Stella a Tre Punte.
Mercedes: tre circuiti chiave per definire la gerarchia
Nelle prossime settimane il calendario della Formula 1 prevede tre tappe rivelatrici: Suzuka, Bahrain e Jeddah. Secondo Shovlin, questi appuntamenti offriranno un quadro più chiaro dei valori in campo: “Con questi tre Gran Premi avremo un’idea più precisa della vera gerarchia della stagione. È sempre entusiasmante affrontare un campionato con una monoposto che si dimostra efficace e che i piloti apprezzano nella guida”.
Suzuka, con le sue curve veloci e la fluidità del tracciato, rappresenta una sfida tecnica e resta uno dei circuiti preferiti dai piloti. Il Bahrain, teatro dei test invernali, presenta caratteristiche completamente diverse, con lunghi rettilinei e un asfalto abrasivo che mette a dura prova gomme e gestione strategica. Infine, Jeddah, con il suo layout cittadino e un asfalto relativamente recente, introduce un ulteriore elemento di variabilità considerando che si adoperano assetti particolarmente scarichi. Tre piste per tre necessità tecniche da soddisfare. Servirà versatilità per adattarsi e Mercedes cerca proprio quella.

Mercedes alla ricerca della stabilità
Shovlin ha anche analizzato alcune problematiche che hanno influenzato le recenti prestazioni della squadra. George Russell, in Cina, ha avuto difficoltà nel portare gli pneumatici nella corretta finestra di temperatura durante le qualifiche. Problemi tecnici hanno invece condizionato le performance di Andrea Kimi Antonelli che ha dovuto gestire danni al fondo della vettura che hanno compromesso il carico aerodinamico e reso la guida più complessa.
Con cinque gare disputate, pari a un quinto della stagione, Mercedes conta di avere dati sufficienti per valutare il proprio potenziale e definire gli interventi necessari per competere stabilmente con McLaren, Red Bull e Ferrari. Il lavoro di sviluppo sarà dunque determinante nelle prossime settimane poiché a un certo punto tutte le forze si dirotteranno sul modello 2026 che si sta sviluppando dai primi di gennaio. Non è ancora tempo di mollare la W16, a Brackley credono ancora di poter dire la loro in un mondiale dai valori tecnici vicini.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, F1