Aziende e multinazionali pagano somme ingenti per mettere il loro nome e il loro logo su una monoposto di F1. Una vettura che supera i 300 km/h diventa così una vera e propria pubblicità su quattro ruote, un “Carosello” della vecchia e cara RAI. Una tela che gli sponsor usato per mostrarsi al mondo.
Alcuni di questi colossi, oltre a pagare per vedere i loro nomi nella massima serie del motorsport, pretendono anche che il loro marchio sia affiancato al nome ufficiale della scuderia che affiancano. Molto spesso, i loghi non si integrano perfettamente con le tonalità delle monoposto, come nel caso del pallino azzurro della HP sul rosso Ferrari. Questo dettaglio ha suscitato perplessità tra tifosi e appassionati. Ma è una necessità da accettare poiché il partner commerciale è funzionale alla vita di ogni team. E Maranello non fa eccezione.

Vediamo ora le aziende che hanno preteso di vedere il loro nome affiancato al team di riferimento in cambio di lauti compensi.
I title sponsor della F1
- Scuderia Ferrari – HP Inc., multinazionale tecnologica statunitense;
- Aston Martin – Saudi ARAMCO, compagnia nazionale saudita di idrocarburi;
- Williams – Atlassian, compagnia australiana di software per il settore enterprise;
- Red Bull – Oracle Corporation, multinazionale statunitense nel settore informatico;
- Alpine – BWT AG (Best Water Technology), azienda austriaca nel settore dei filtri;
- Mercedes – Petronas, azienda petrolifera statale della Malesia;
- Racing Bulls – VISA Inc. (Verified International Secure Autonomous), joint venture di 21mila istituti finanziari che emettono prodotti con il marchio “VISA”, come le carte di credito;
- Sauber – Stake.com, sito di casinò online australiano-curaçao, che ha causato non pochi problemi alla scuderia svizzera, soprattutto in relazione alle leggi contro il betting in alcuni Stati;
- Haas – MoneyGram International Inc., società statunitense che si occupa di trasferimenti di denaro.
Come avrete notato, in questo elenco manca la McLaren (che ieri ha svelato la vettura con cui gareggerà nel prossimo Campionato Mondiale di Formula 1, la MCL39: leggi l’analisi tecnica). La scuderia inglese, campione del mondo dei Costruttori in carica, al momento non ha un “title sponsor” al suo fianco nonostante il suo nome sia sinonimo di vittorie. Possiamo quindi definire la McLaren l’unico team rimasto “vergine” nella Formula 1. Durerà a lungo?
Crediti foto: McLaren, Ferrari.