Le ultime due vittorie di fila conquistate da Max Verstappen avrebbero potuto destare qualche preoccupazione, se non fosse che in McLaren avevano previsto già da inizio stagione le gare in cui sarebbero andati “discretamente”. Sarebbe infatti inopportuno parlare di weekend ” andati male” perché sia a Monza che a Baku le due papaya avevano il passo per lottare per la pole position, risultato che poi non è arrivato per diversi motivi.
Il weekend di Baku avrebbe dovuto portare alla compagine di Woking il decimo Titolo Costruttori, ma alla fine si è rivelato un fine settimana da incubo. Oscar Piastri ha dovuto abbandonare la gara dopo centinaia metri, mentre Lando Norris ha preferito gestire e non strafare per approfittare dei zero punti con cui il compagno di squadra avrebbe lasciato l’Azerbaijan.

Tuttavia, Andrea Stella ha cercato di riportare la calma. Sebbene il team principal italiano tema la Red Bull e in particolare Max, ha comunque spiegato che, per via delle caratteristiche della MCL39, alcune piste – come abbiamo potuto assistere nelle ultime settimane – non sono favorevoli.
In un recente approfondimento, il caso tecnico McLaren è stato messo sotto la lente d’ingrandimento per provare a dare una spiegazione a quanto accaduto. Per riassumere, la McLaren soffre quelle piste carenti di curve a medio-alta velocità.
Andrea Stella individua la prossima pista ostica per McLaren
A partire da Singapore, McLaren dovrebbe ritornare a dominare come ha sempre fatto in questo campionato. Tuttavia, tra le restanti gare del calendario, vi è un tracciato simile a quello di Baku: stiamo parlando di Las Vegas.
La pista del Nevada è contraddistinta da quattro lunghi rettilinei. Il più celebre è quello di circa 2 chilometri lungo la Strip, dove si superano i 340 km/h, senza dimenticare le curve lente che abbiamo già visto a Monza e a Baku. Secondo Stella, Las Vegas potrebbe rappresentare una tappa ostica per i papaya. L’ex Ferrari, a inizio stagione, credeva persino che questo sarebbe stato il circuito peggiore dal punto di vista della performance.
“Se tu mi avessi chiesto quale sarebbe stato secondo me il weekend peggiore per la squadra, avrei sicuramente risposto ‘Baku’ o ‘Las Vegas’. Conosciamo nel dettaglio le caratteristiche della nostra macchina, e sappiamo che siamo competitivi nei tracciati con curve a media-alta velocità, e a Baku o Las Vegas non sono presenti“, spiega l’italiano evidenziando il grande lavoro che è stato fatto dai suoi ingegneri nella parte aerodinamica.

“La macchina non è tanto efficace nella frenata in rettilineo, cosa che accade spesso nelle piste evidenziate prima, o quando si devono percorrere traiettorie prescritte. La macchina vuole ruotare nelle curve, come la Curva 1 di Zandvoort che io reputo una curva McLaren”.
Il team principal ha voluto elogiare il lavoro della squadra, in quanto meritevoli di aver progettato una macchina versatile. “In fin dei conti, la macchina era abbastanza veloce per la pole position a Baku. Voglio, infatti, dare credito agli ingegneri per aver progettato una macchina abbastanza versatile. Ma credo che non sarà una sorpresa vedere a Las Vegas macchine competitive quanto o più di noi”, conclude Stella.
Crediti foto: McLaren F1
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