Il pilota britannico della McLaren, Lando Norris, ha trionfato nel primo Gran Premio della stagione, in Australia, a Melbourne (cronaca e risultati). Una gara dal sapore di thriller, caratterizzata da pioggia intermittente e numerosi ritiri: ben sei, di cui cinque tra i piloti esordienti.
Norris è riuscito a tenere a bada sia il compagno di squadra, l’idolo di casa Oscar Piastri – che nel caos finale ha rischiato il ritiro – sia il campione in carica, Max Verstappen, che ha tentato l’assalto proprio negli ultimi chilometri della corsa.
Per il pilota di Bristol, il 2025 non poteva iniziare in modo migliore, ma c’è una statistica curiosa da tenere in considerazione: negli ultimi nove anni, solo due piloti sono riusciti a conquistare il titolo dopo aver vinto la gara d’apertura.

F1 – La “maledizione” della prima
Negli ultimi nove anni di Formula 1, soltanto due piloti hanno vinto il titolo dopo essersi imposti nel Gran Premio inaugurale: il tedesco Nico Rosberg con la Mercedes in Australia nel 2016 e Max Verstappen, negli ultimi due anni, con la Red Bull in Bahrain.
Questa tendenza si è ripetuta con una costanza sorprendente, coinvolgendo campioni affermati come Lewis Hamilton e piloti Ferrari come Sebastian Vettel e Charles Leclerc.
- Sebastian Vettel vinse i Gran Premi inaugurali del 2017 e 2018, entrambi in Australia, ma in entrambe le stagioni fu sconfitto nella corsa al titolo da Hamilton.
- Lewis Hamilton, nel 2021, si impose nel Gran Premio del Bahrain, ma come tutti ben ricordano, perse il campionato all’ultima gara, nel controverso finale di Abu Dhabi.
- Charles Leclerc, nel 2022, vinse il GP del Bahrain e successivamente anche in Australia, nella terza gara stagionale, ma da quel momento in poi iniziò il dominio incontrastato di Verstappen.
La vittoria nella gara inaugurale sembra quasi “condannare” i piloti a non conquistare il campionato, trasformando un successo iniziale in una falsa speranza.
Negli anni ’80 e ’90, invece, vincere il primo Gran Premio era spesso sinonimo di titolo mondiale: basti pensare a leggende come Ayrton Senna, Alain Prost, Michael Schumacher, Mika Häkkinen e Nigel Mansell.

Questo confronto evidenzia come la “maledizione” sia un fenomeno moderno, probabilmente legato alla maggiore competitività e imprevedibilità delle stagioni recenti, in cui team come Red Bull e Mercedes sono stati capaci di ribaltare le gerarchie dopo l’avvio.
Norris ha davanti a sé l’occasione più importante della sua carriera, forse della sua vita, prima del cambio regolamentare che entrerà in vigore il prossimo anno e potrebbe rimescolare i valori in griglia.
Oltre agli agguerriti avversari in pista – primo fra tutti il compagno di squadra Piastri, senza dimenticare il campione in carica Verstappen – Norris dovrà affrontare anche una sfida più subdola: la “maledizione della prima vittoria”, quell’illusione iniziale che, negli ultimi anni, ha spesso portato a un epilogo amaro.
Crediti foto: McLaren F1