Dopo la magia in qualifica al Gran Premio del Giappone, che gli ha permesso di conquistare la vittoria la domenica, Verstappen è tornato in Bahrain alla cruda realtà: la sua Red Bull RB21, almeno per ora, non sembra in grado di lottare per il titolo.
Secondo il talento di Hasselt, l’iride sarà una questione esclusiva tra i due piloti della McLaren: l’inglese Lando Norris, attuale leader del mondiale, e il suo compagno di squadra, l’australiano Oscar Piastri.
In Bahrain, il quattro volte iridato è sembrato solo un lontano parente del campione visto in Giappone: in balìa degli avversari, vittima di pit stop caotici in cui i nuovi meccanici si sono mostrati impacciati, e ostacolato persino da un semaforo che non voleva saperne di dare il verde per ripartire.

I guai di Max Verstappen non finiscono qui
Alle difficoltà tecniche si aggiungono le voci di mercato. Dal paddock continuano a rincorrersi i rumor su un possibile passaggio di Verstappen in Mercedes, attratto da quella che, a partire dal 2026, dovrebbe essere una vettura rivoluzionaria grazie alla nuova power unit, che secondo alcuni potrebbe surclassare la concorrenza [leggi qui].
Ma come un fulmine a ciel sereno, il suo rivale storico, George Russell, starebbe trattando il rinnovo proprio con la Casa della Stella a Tre Punte. Una mossa che complicherebbe non poco l’approdo di Verstappen a Brackley.
Nel frattempo, anche il futuro della Red Bull non appare roseo: si vocifera che la prima power unit prodotta internamente dal team non sarà al livello delle concorrenti.
Una porta rimane aperta
Per Verstappen, però, c’è ancora un’alternativa: l’Aston Martin. Non quella di oggi, ma quella di domani, progettata da Adrian Newey e motorizzata Honda – un tentativo di ricreare la combinazione vincente che lo ha portato al titolo.
Lawrence Stroll, del resto, difficilmente affiderà un progetto tanto ambizioso a Fernando Alonso, ormai – per la seconda volta – sulla via del tramonto, o al figlio Lance, la cui presenza in F1 è sempre stata oggetto di discussione. Il magnate canadese ha messo sul piatto un miliardo: ora spetta a Verstappen decidere se credere nella proposta.

Per ora, non resta che sopravvivere
A Verstappen, per il momento, non resta che sopravvivere. Sopravvivere agli avversari, come Mercedes e Ferrari – mentre le McLaren sembrano pronte a fare un campionato a parte.
Sopravvivere alla RB21, ai meccanici pasticcioni e persino al semaforo del pit-stop. “Sopravvivi”, disse il profeta. Poi sarà Verstappen a decidere: restare fedele alla scuderia che gli ha dato gloria e successo, oppure voltare pagina e seguire Newey a Silverstone, per inseguire un nuovo capitolo di gloria.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing