F1: la battaglia delle livree

La F1 Commission studia un giro di vite alle livree troppo omologate che rischiano di confondere il pubblico. Novità già per il 2025?

Uno dei problemi della F1 attuale e che coinvolge sia gli appassionati che seguono i Gran Premi dagli spalti che quelli comodamente seduti davanti alla TV è la difficoltà di distinguere le auto in pista. In alcune condizioni di luce o con inquadrature molto larghe si fa fatica a capire quale macchina stia davvero girando.

Nelle prime gare del campionato, in Bahrain e in Arabia Saudita che si sono svolte in serata, alcune auto come per esempio la Mercedes e l’Aston-Martin o la Williams e la Visa CashApp Racing Bulls, erano molto simili e non facili da distinguere, soprattutto alla velocità massima.

Questo problema nasce in parte dai limiti di peso che ogni monoposto deve rispettare. I team tendono sempre più a risparmiare sulla vernice scegliendo di correre col colore “naturale” del nero del carbonio.

Alcune fonti rivelano che si sta iniziando a discutere su come invogliare, già nel 2025, i team a rendere le loro monoposto molto più diverse per esigenze di spettacolo e televisive e per non avere più mezzi cromaticamente troppo omologati.

La strada da percorrere è assai tortuosa visto che un cambio di politica favorirebbe solo il pubblico. La cosa, difatti, rischierebbe di mettere in difficoltà alcune scuderie che devono ottemperare alle necessità degli sponsor paganti.

F1 2024
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Il direttore tecnico delle monoposto della FIA, il greco Nikolas Tombazis, proporrà un dibattito alla F1 Commission per provare a trovare un compromesso e mettere tutti gli attori d’accordo.

Per rendere anche maggiormente distinguibili i due piloti di una stessa scuderia, l’ingegnere greco propone di utilizzare un colore più appariscente che si possa notare dagli on-board e far sì che un dato conducente  possa essere subito riconoscibile al pubblico rispetto al compagno di squadra.

Pierre Gasly con indosso il casco celebrativo di Ayrton Senna

Tombazis punta il dito anche sulla questione dei caschi. Oggi molti piloti cambiano casco quasi ad ogni Gran Premio e perlopiù sono nascosti dall’HALO. Fatto che rende ancor più difficoltoso il riconoscimento da parte del pubblico. Qui entrerebbe in gioco anche la questione del posizionamento delle telecamere su ogni monoposto.

La FIA non vorrebbe imporre questo cambio di regolamento, ma spera che le scuderie prendano l’iniziativa per favorire i fan. L’obiettivo della Federazione, quindi, non è ordinare in un atteggiamento dispotico, ma concordare. Ecco perché la Formula Uno ha portato la questione nella F1 Commission, ente in cui siedono la stessa FIA, la FOM e le scuderie.


rediti foto: F1

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