Con un esito impronosticabile all’inizio del Campionato Mondiale di F1 2024, la McLaren, dopo anni di crisi tecnica e una rifondazione iniziata appena un anno e mezzo fa, è riuscita incredibilmente a vincere il suo 9° titolo costruttori. Un’iride che mancava dal 1998, mentre l’ultimo trofeo nella bacheca di Woking risaliva al 2008, anno in cui Lewis Hamilton conquistò il suo primo titolo mondiale.
Per la prima volta nella lunga storia della Formula 1, un team cliente – la McLaren – ha battuto la scuderia ufficiale che le fornisce la power unit, la Mercedes. La squadra britannica è riuscita a emergere come forza dominante del mondiale, superando prima la Ferrari e poi la Red Bull.

Lando Norris, pilota di punta della scuderia, si è trovato improvvisamente al centro di una situazione più grande di lui: una macchina superiore, ma una rimonta quasi impossibile da compiere contro un avversario come Max Verstappen, che aveva ottenuto ben 7 vittorie nei primi 10 Gran Premi. Nonostante la Red Bull non fosse più la monoposto dominante, l’olandese ha dimostrato di essere un avversario ostico, ricorrendo a una guida dura e aggressiva, come aveva già fatto nel 2021. Questo stile di gara ha messo particolarmente in difficoltà l’alfiere di Woking.
Se da un lato c’è tanto da recriminare nella lotta per il titolo piloti, dall’altro l’unica giustificazione per Norris e per la McLaren è la loro inesperienza in un contesto del tutto inaspettato, che andava ben oltre le previsioni più ottimistiche.
Molti sostengono che Norris abbia già raggiunto il suo massimo livello e che non meriti una seconda chance. Tuttavia, si potrebbe ribattere che dal fallimento nascono le grandi vittorie. E, come si suol dire, una seconda possibilità non si nega a nessuno.
A marzo, tutte le scuderie ripartiranno da zero. La McLaren sarà chiamata a difendere il titolo costruttori, mentre Norris avrà l’obiettivo di conquistare il titolo piloti. La statistica sembra essere dalla sua parte: chi vince il Gran Premio di Abu Dhabi spesso diventa campione del mondo l’anno successivo, con l’eccezione di Valtteri Bottas.
Questa seconda chance potrebbe però essere l’ultima per Norris in McLaren, soprattutto considerando la concorrenza interna del giovane Oscar Piastri, che in diverse occasioni ha ostacolato Norris nella lotta per il titolo piloti. Dal 2026, inoltre, il nuovo regolamento e le nuove monoposto potrebbero sconvolgere gli equilibri in pista.
Per la McLaren e per Norris, il 2025 dovrà essere l’anno della riconferma. La scuderia papaya dovrà dimostrare che il 2024 non è stato un caso, e il pilota di Bristol avrà l’opportunità di smentire i suoi detrattori. Per Norris, si tratta di un all-in per lasciare il proprio nome nell’albo d’oro della Formula 1, accanto a chi ha fatto la storia della McLaren.
Crediti foto: McLaren F1