F1 – Lewis Hamilton ha perso lo smalto dei tempi migliori?

Lewis Hamilton sta vivendo una stagione molto complessa. Diversi i fattori che stanno pesando. C'è anche l'appannamento anagrafico tra questi?

Dopo le qualifiche del Gran Premio di Monaco, Lewis Hamilton, tra lo sconsolato e il criptico, aveva lasciato intendere che sul push lap avrebbe sofferto per tutto l’anno nei confronti di George Russell. Effettivamente il confronto appare impietoso visto che, dopo otto gare, parliamo di un sonoro 7-1 in favore del giovane compagno di squadra (qui la situazione team per team).

I numeri nudi parlano chiaro e contemplerebbero una risposta scontata al quesito posto nel titolo di questo scritto. Ma noi di Formulacritica amiamo andare oltre il pelo dell’acqua e scendere più in profondità dei fenomeni. È la nostra natura di eterni insoddisfatti delle narrazioni elementari che sfociano nella superficialità.

Attenuanti. Lewis ne ha molte. Innanzitutto, va osservato che, dopo Oscar Piastri, Hamilton è il pilota che becca il distacco medio minore dal compagno di squadra. Ma, nonostante ciò, la cosa si riverbera in un sonoro 7-1. E questo significa comunque qualcosa. Rispetto alle due stagioni precedenti, Russell ha dato una vera e propria spallata in qualifica. Nel 2022-2023 l’equilibrio regnava, oggi l’ago della bilancia pende decisamente sul piatto del pilota di King’s Lynn. 

Mercedes W13
La controversa Mercedes W13 progettata da Mike Elliott

Lewis Hamilton soffre le Mercedes “next gen”

Pesano nel grave passivo anche le caratteristiche della vettura. Hamilton ha sempre preferito auto forti in frenata e che abbiano un anteriore molto solido da “lanciare” con decisione in curva. Tutte le Mercedes sfornate dal 2022 a oggi non hanno avuto nelle staccate e nella capacità di raggiungere in scioltezza i punti di corda i loro aspetti più forti. 

Russell si è di certo meglio adattato al materiale offerto da staff ingegneristici piuttosto confusi sulle linee guida da seguire. Questo vale come attenuante? Certo, ma Lewis ha anche molta esperienza e forse ci si attendeva una maggiore capacità di lettura delle monoposto di nuova generazione. 

Va pure osservato che, soprattutto nel 2022, il sette volte iridato sia stato spesso usato come una sorta di cavia tecnica per tirare fuori la W13 dalle enormi difficoltà in cui versava nella fase iniziale della stagione. Proprio la sua grande esperienza è stato il fattore che lo ha “condannato” a soccombere nel primo anno di confronto interno con Russell.

Nel 2023, quando il team non ha richiesto particolari sacrifici a Lewis, questi è emerso battendo in maniera piuttosto netta il collega di casacca. Oggi in Mercedes si vive nuovamente una situazione operativa sbilanciata. E stavolta la “colpa” è di Hamilton che ha deciso di maritarsi con la Ferrari.

Più passa il tempo, meno il pluricampione sarà coinvolto nelle riunioni tecniche e nello sviluppo dell’auto che andrà sempre più in direzione di Russell. Forse Hamilton alludeva a questa circostanza quando ha parlato di impossibilità di avere la meglio rispetto al compagno-rivale nella restante parte del mondiale in corso. 

Lewis Hamilton e George Russell, Mercedes-AMG Petronas F1 Team

Hamilton – Russell: pesa la differenza anagrafica?

Ci sono quindi tante dinamiche che possono spiegare la differenza alla quale stiamo assistendo. Tra queste va anche contemplata l’età. George Russell è un osso durissimo che sta compiendo il suo cammino di crescita professionale mentre Lewis è all’apice della sua maturazione ormai da tempo. 

Difficile che l’ex McLaren possa migliorare. Più probabile che possa restare costante nella performance per poi iniziare la fase calante che non è detto sia arrivata. George, invece, ha ancora dei margini di crescita e lo si evince specie in gara, momento in cui non ha ancora espresso il potenziale al quale è capace di arrivare Hamilton.

Quindi, qual è la risposta al quesito iniziale? In realtà non c’è perché sono troppe le variabili che rendono la soluzione del rebus quasi impossibile. Probabilmente è vero ciò che ha affermato Lewis: da qua a fine anno sarà sempre più difficile avere la meglio di Russell. 

Hamilton – Russell: sbilanciamento psicologico

A Monaco, ad esempio, abbiamo visto che gli aggiornamenti sono stati riservati al solo ex Williams. Un piccolo vantaggio che può pesare anche dal punto di vista psicologico. Hamilton percepisce che il team non punta più su di lui e la cosa genera una normale mancanza di stimoli che, abbinata all’incapacità della W15 di produrre prestazioni all’altezza delle ambizioni di chi vorrebbe lottare per l’ottava corona d’alloro, deprime ogni slancio a far bene.

Lewis non ha forse perso lo smalto dei tempi migliori, ma di certo ha perso l’ambiente confortevole nel quale poter esprimere il massimo del suo potenziale. E questo è accaduto esattamente il primo febbraio del 2024, quando ha ratificato l’addio alla Mercedes e il passaggio alla Ferrari.


Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team

Exit mobile version