Le aspettative della Ferrari per il campionato di Formula 1 del 2025 erano altissime. L’incredibile mossa di mercato con l’arrivo di Lewis Hamilton, la sicurezza di avere una vettura molto competitiva e i due piloti migliori in griglia. Alzare le speranze dei tifosi come quasi mai prima d’ora, essere convincenti davanti ai media che sarebbe stata una stagione dipinta di rosso. La realtà ormai la sappiamo tutti: la SF-25 è stato un completo fallimento, quarto posto nel titolo costruttori e lontanissimi da una lotta per il campionato che era tanto stata promessa.
Gli approfondimenti di molti si sono basati sul poco legame della squadra, sulle scarse performance di Hamilton e sul lavoro dubbioso di Frederic Vasseur, team principal dal 2023. La verità è che l’unico elemento del team da salvare durante questa stagione, insieme ai fenomenali meccanici ai pit stop, è Charles Leclerc.

I numeri non dicono tutta la storia
Nonostante Leclerc abbia concluso quinto in classifica piloti, a quasi 80 punti dal quarto posto di George Russell, la stagione del pilota Ferrari è stata straordinaria. Non solo fuori dalla norma, ma migliore di quanto tutti si possano immaginare, in relazione con la scarsità della vettura naturalmente. Altri numeri, non da classifica, fanno meglio capire il 2025 di Charles: 7 podi rispetto a nessun podio di Hamilton e un’inaspettata pole position in Ungheria. Inoltre, ha concluso con quasi 90 punti in più della sesta posizione in campionato, occupata dal suo compagno di squadra. Sono questi i numeri che devono far riflettere sulla stagione del monegasco.
Anche lui, come tutti i tifosi, aveva iniziato l’annata con alte aspettative e con la speranza concreta di lottare per le vittorie. L’anno precedente, Leclerc era stato il pilota a ottenere più punti di tutti dalla pausa estiva fino a fine stagione. La Ferrari era arrivata a un soffio dalla conquista del titolo costruttori ad Abu Dhabi contro McLaren. Con una vettura complicata, poco bilanciata, diversissima non appena si dovesse alzare di qualche centimetro, Charles ha fatto tutto ciò che poteva. Ha portato a casa 7 podi e portato a termine delle gare che dovrebbero essere chiamate “imprese”, come l’ultima ad Abu Dhabi 2 settimane fa. Non molti si rendono conto di quanto il “predestinato” abbia mandato giù tutte le difficoltà del caso, abbia messo il casco e portato la SF-25 in posizioni in cui non doveva neanche arrivare.
Non ha mai mollato, ha dimostrato di avere la stoffa da campione, perché chi ha la passione e la velocità per vincere si fa vedere anche senza una vettura competitiva. Sfortunatamente, per portare a casa il risultato concreto in questa Formula 1, la macchina è fondamentale: che sia dominante, come McLaren, oppure “cucinata” perfettamente per un pilota, come Red Bull con Max Verstappen.

Scelte della squadra discutibili
Nonostante i 6 anni con la tuta rossa, la scuderia ha preferito mettere due piloti allo stesso livello proprio come McLaren. Il programma era sicuramente quello di vincere con entrambi, ma l’esecuzione è stata pessima. D’altro canto non si poteva pensare di affidare ruoli di prima e seconda guida a conducenti così ingombranti per talento e storia. Ma oggi una riflessione è d’obbligo. Lo stesso team papaya ha rischiato di perdere il campionato piloti proprio per questo tipo di mentalità, nonostante avesse la vettura che in molte circostanza è stata perfetta.
Sicuramente, dare pari materiale è una bellissima dimostrazione di etica sportiva, ma spesso questo tipo di mentalità non ha portato a un titolo mondiale che, è bene sottolinearlo, nel 2025 Norris ha conquistato solamente per 2 punti. Un soffio. Per il 2026, con la speranza che il Progetto 678 sia molto più performante, bisognerà avere il coraggio di definire i ruoli se il distacco tra i due protagonisti dovesse aprirsi in maniera netta come è avvenuto nell’ultimo mondiale.
In conclusione – e tornando a Charles – il suo 2025 è da incorniciare: non per i risultati, ma per la tenacia che ha dimostrato durante tutta l’annata, guidando una vettura sicuramente non alla sua altezza. Ora la palla passa alla Ferrari che è chiamata a dare al monegasco una monoposto degna del blasone rosso e delle ambizioni di Leclerc. Perchè quest’ultimo non può attendere a vita e sfiorire per un amore viscerale col Cavallino Rampante.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Charles Leclerc
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