F1 – Il rapporto intitolato “Dirty Money – How Fossil Fuel Sponsors are Polluting Sport” rivela che le grandi compagnie petrolifere, petrolchimiche e del gas stanno aumentando in modo significativo i loro investimenti nello sport.
Secondo questo documento, le lobby del petrolio hanno speso ben 5,6 miliardi di dollari in sponsorizzazioni sportive, stipulando 205 accordi. Gli sport più coinvolti in questi legami con i giganti del petrolio sono quelli più seguiti al mondo, come il calcio, il motorsport, il rugby e il golf.
La compagnia che spende di più è Aramco, società saudita e principale finanziatore del governo dell’Arabia Saudita, la seconda azienda con il più alto fatturato al mondo. Aramco ha investito ben 1,3 miliardi di dollari nello sport. La sponsorizzazione più nota è quella con la Formula 1, di cui Aramco è global partner, oltre alla collaborazione con il team Aston Martin per la creazione di nuovi carburanti sostenibili.
Subito dopo troviamo Ineos, gigante del settore petrolchimico del Regno Unito, che ha investito 777 milioni di dollari e detiene il 33% della scuderia Mercedes in F1. Shell, compagnia petrolifera britannica che dal 1996 rifornisce la Ferrari in F1, presente con un investimento di 470 milioni di dollari, mentre la francese TotalEnergies investe 340 milioni di dollari.
Il calcio è lo sport con più accordi con i colossi del petrolio, con ben 59 contratti che generano un miliardo di dollari. La Formula 1 e la MotoGP, le classi regine delle competizioni a quattro e due ruote, ricevono complessivamente 2,2 miliardi di dollari provenienti da 40 accordi.
Le compagnie petrolifere non si limitano agli sport, ma puntano anche su sponsorizzazioni di atleti di fama mondiale, come Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. Le lobby del petrolio investono nello sport per associare i loro marchi a valori positivi come benessere, salute e senso di comunità, ma questa strategia è una forma di “sportswashing”, volta a normalizzare le loro attività, che hanno un impatto dannoso sul nostro Pianeta.
Foto Copertina: Diego Catalano