Lando Norris non è propriamente il pilota più amato della F1. Un vero e proprio “bersaglio mobile”, per qualsiasi cosa egli faccia. Quando vince, il tutto viene minimizzato alla forza della sua McLaren, che sia la MCL38 dello scorso anno o la MCL39 attuale; quando invece, per un motivo o per un altro, non lo fa, è colpa del suo essere “incapace”.
Il driver di Bristol, nella sua umiltà – cosa apprezzata tra l’altro da un quattro volte campione del mondo di F1 come Sebastian Vettel – ha ammesso di non trovarsi a proprio agio con quella che è la miglior monoposto in griglia.
Il team principal della McLaren, Andrea Stella, da vero capitano, ha ammesso che questo problema non è solo del suo pilota ed attuale leader del mondiale, ma di tutta la scuderia.

Norris visto dall’alto verso il basso come “Anora”
Di recente ho visto un film, Anora di Sean Baker, vincitore a Cannes della Palme d’Or e di 4 premi Oscar: miglior film, regia, attrice protagonista e sceneggiatura originale. In questa pellicola, che ha come protagonista una sex worker, Anora, la vediamo incontrare un ragazzo appartenente a una famiglia di oligarchi russi mentre lavora in uno strip club. S’innamorano, si sposano, tutto all’insaputa della famiglia di lui.
In molte scene vediamo Anora in fondo a delle scale – che siano di un’entrata di un’abitazione, all’interno di una villa o alle scalette di un jet privato – mentre qualcuno più altolocato di lei le parla. Insomma, viene vista dall’alto verso il basso. Lo stesso modo in cui fan, appassionati ed addetti ai lavori vedono Norris.
Sta a Norris cambiare la prospettiva
A Norris tocca il compito di far cambiare idea ai suoi detrattori, che molto probabilmente non la cambieranno mai per antipatia nei suoi confronti, non per il suo talento. Deve dimostrare di essere cresciuto e di non ricadere in errori pacchiani, come quello capitato in fase di schieramento, prima dello spegnimento dei semafori del Gp del Bahrain.
Piastri, il suo principale avversario al titolo, si dice sia un freddo calcolatore, ma anche lui ha avuto i suoi passaggi a vuoto che tifosi e addetti ai lavori tendono a dimenticare. L’inglese ha il potenziale di battere Piastri, ma deve reagire, come fa nelle sue rimonte, nate dai suoi errori.
Non deve rimanere in fondo alle scale, deve salirle, gradino dopo gradino, per guardare dall’alto chi lo denigra, chi lo insulta e chi, come a Suzuka, gli ha augurato di morire come capitato a Bianchi (leggi qui). Per Norris è ora di salire le ripide scale della Formula 1 se vuol vedere il suo nome al fianco di coloro che hanno battuto tutti gli altri.
Crediti foto: McLaren F1