La FIA perde pezzi: due alti dirigenti dell’ufficio legale dell’ente parigino fortemente coinvolti nella F1 hanno lasciato l’organizzazione. Cosa che avviene in un più ampio esodo di membri dello staff gestito dal presidente Mohammed Ben Sulayem che ultimamente è in forte contrapposizione con i team e con i vertici di Liberty Media.
I nomi “pesanti” di cui sopra, che avevano partecipato alla stesura del Patto della Concordia, sono il direttore della governance e della regolamentazione Pierre Ketterer (diretto verso il Comitato Olimpico Internazionale) e il capo degli affari legali commerciali Edward Floydd.
Ketter ha rappresentato la FIA in casi disciplinari sia in F1 che negli altri campionati sportivi organizzati sotto l’egida parigina. Ma ha anche tutelato gli interessi dell’ente in faccende esterne come quelle che afferiscono le questioni di conformità. Una perdita pesante confermata da Mohammed Ben Sulayem ai microfono di Motorsport.

“Mi mancherà Pierre personalmente e professionalmente. Lo conosco da 14 anni, molto prima che diventassi presidente della FIA. L’ho sempre trovato meticoloso nel suo impegno. Era una figura di spicco e rispettata nella nostra organizzazione. Vorrei ringraziarlo per il suo prezioso contributo e per la sua incrollabile professionalità. Sono fiducioso che con il team che Pierre ha messo in campo, la governance e gli affari normativi della FIA saranno in buone mani. Ha deciso di prendere una nuova direzione per la sua carriera dopo anni di leale servizio. Gli auguro ogni bene per il suo nuovo ruolo“.
Non meno “sanguinoso” è l’addio di Edward Floydd che è stato il principale consulente legale civile e commerciale della FIA nonché figura chiave nelle negoziazioni circa il Patto della Concordia. I due soggetti in questione non sono altro che la punta di un iceberg visto che un cospicuo numero di professionisti ha mollato l’organo federale.
E si tratta spesso di figure coinvolte direttamente nel campionato di Formula 1 come Steve Nielsen e il direttore tecnico Tim Goss che è diventato Chief Technical Officer della Racing Bulls dove arriverà un’altra figura che ha da poco lasciato la FIA: Alessandra Ciliberti ex direttrice tecnica della Formula E ora responsabile del processo di progettazione presso il team controllato da Red Bull GmbH.

F1: la FIA prova a rispondere alle defezioni
La FIA ha dovuto mettere mano a questa emorragia e ha implementato nuovi compartimenti come quello del Chief Legal Officer diretto da Paul O’Dowd, uomo di provenienza McLaren. In totale sono dieci i nuovi dipartimenti che serviranno a ristrutturare una Federazione che sia più in linea con gli obiettivi che si è dato il manager emiratino e che comprendono sostenibilità, diversità e inclusione.
Nonostante gli sforzi della dirigenza restano le difficoltà in cui annaspa l’ente francese che sconta la lotta di potere avviatasi con Liberty Media. Anche se la FIA gestisce diversi campionati, è la Formula 1 quello che sposta davvero gli equilibri. Immaginare di procedere allargando la frattura che si è aperta negli ultimi tempi è impensabile.
Forse la vera mossa che Mohammed Ben Sulayem dovrebbe mettere in pratica è quella di riportare la dialettica con la FOM e con le scuderie su binari più consoni evitando ulteriori atti di forza che, i fatti lo dimostrano con chiarezza, satanno erodendo le certezze federali.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Crediti foto: F1, FIA