F1 – It’s race week. Lo leggeremo per le ultime tre volte in questo 2024, prima che la Formula 1 chiuda i battenti e dia appuntamento alla stagione 2025. Quella sarà l’ultima annata caratterizzata dall’attuale regolamento tecnico, e proprio per questo rischia di essere una campagna sportiva di transizione, in attesa di scoprire chi saprà sfruttare al meglio il nuovo quadro normativo.
Ma è presto per parlare del futuro. Ora ci sono ancora due campionati del mondo da assegnare: il titolo piloti, universalmente riconosciuto come il più importante, già saldamente nelle mani di Max Verstappen, che potrebbe chiudere la pratica già a Las Vegas (qui il programma completo). E poi c’è il titolo Costruttori, meno prestigioso ma pur sempre significativo, capace di salvare una stagione intera.
Facendo un parallelo con il calcio, il titolo costruttori è un po’ come la Coppa Italia: all’inizio quasi snobbato, ma con il tempo diventa un obiettivo primario, specie quando i sogni di gloria, quelli più grandi, sfumano definitivamente.
Proprio questa caratteristica potrebbe rendere il mondiale di Formula 1 2024 un evento storico. Ci troviamo infatti in una situazione rara, in cui il team che supporta il campione del mondo piloti non sembra destinato a vincere anche la “Coppa per squadre”.

It’s race week – F1 2024: una poltrona per tre
La McLaren, forse la grande delusa di questa stagione – perché a un certo punto ha davvero creduto (sebbene non l’abbia mai ammesso apertamente) di potersi accaparrare anche il titolo piloti – è al comando con 592 punti. A 35 lunghezze di distanza c’è la Ferrari, in agguato ma senza troppe illusioni. A Maranello, però, ci credono ancora: la matematica è dalla loro parte e i punti in palio nelle ultime tre gare, più una Sprint Race, offrono ancora speranze di rimonta.
In terza posizione c’è la Red Bull con 544 punti: vicina, ancora in corsa, ma senza lo slancio necessario. La vittoria perentoria di Max Verstappen in Brasile non nasconde le difficoltà incontrate dalla RB20 durante tutto l’anno. A Interlagos, il successo sono arrivati soprattutto grazie alla perizia dell’olandese e alle condizioni atmosferiche favorevoli, che però potrebbero non ripetersi a Las Vegas, Losail e Abu Dhabi.
E poi c’è Sergio Pérez, che continua a deludere, rendendo la Red Bull una scuderia “azzoppata”: un lato del box veloce e affidabile, l’altro in affanno. Recuperare 48 punti in queste condizioni sembra un’impresa ardua, ma non impossibile. A Milton Keynes sperano ancora di chiudere con l’ennesima doppia corona, nonostante una stagione ben più sofferta, roba inimmaginabile dodici mesi fa.
F1 2024: il fattore umano può fare la differenza
Verrà il momento degli approfondimenti tecnici, delle previsioni strategiche e delle analisi pre-gara, ma a cinque giorni dal semaforo verde sulla Strip di Las Vegas è utile soffermarsi su un elemento spesso decisivo: il fattore umano.
Il Gran Premio del Brasile lo ha dimostrato chiaramente: quando le condizioni ambientali sconvolgono piani e strategie, è l’uomo a fare la differenza. C’è chi si esalta, come Verstappen, e chi, come la McLaren, non riesce a gestire la pressione.
Proprio la pressione sarà il vero protagonista di queste ultime tre gare. Chi saprà gestirla, sfruttarla, o addirittura trasformarla in un vantaggio avrà la meglio. Ma non sarà facile per nessuno.

La Red Bull, una volta archiviato il titolo piloti, potrebbe correre con maggiore libertà, ma Pérez resta sotto la spada di Damocle di un possibile licenziamento. La McLaren, invece, deve mantenere la calma e giocare il ruolo della favorita senza lasciarsi sopraffare dall’ansia. Paradossalmente, la Ferrari potrebbe essere il team con meno pressione: gli obiettivi stagionali sono già stati raggiunti e tutto ciò che arriverà sarà un regalo per i tifosi.
Sainz e Leclerc si sono dimostrati la coppia più solida del 2024, e con due delle ultime tre piste favorevoli alla SF-24, il Cavallino Rampante potrebbe sorprendere, diventando l’incognita tra le sfidanti McLaren e Red Bull, e aggiudicandosi un titolo costruttori che, per importanza, ora somiglia più a una finale di Champions League.
Ma chiudiamo con il calcio e torniamo al nostro amato Motorsport: it’s race week.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari HP, McLaren F1