Sergio Perez potrebbe tornare sulla griglia di partenza della Formula 1 nel 2026, dopo un anno forzatamente sabbatico. A spingere per un suo rientro è Jonathan Wheatley, attuale team principal della Sauber ed ex direttore sportivo della Red Bull, che ha lavorato a stretto contatto con il pilota messicano tra il 2021 e il 2024.
Si aggiunge un’altra voce al coro che vuole il rientro del pilota di Guadalajara nella massima serie. La settimana scorsa, Paul Hembery, ai nostri microfoni (clicca qui per rivedere la puntata di CriticaLive), aveva riferito che in America sono sempre più insistenti i rumors che parlano di un accordo ormai raggiunto tra l’ex Red Bull e la nascente Cadillac F1.
Notizia pertanto confermata e che potrebbe prendere ulteriore vigore nel weekend del Gran Premio di Miami visto che Perez sarà presente. E chissà che, in occasione della presentazione della livrea 2026 del team americano, che si terrà proprio in Florida, non possano esserci altri annunci correlati.
L’esperienza di Perez in Red Bull si è conclusa alla fine del 2024, dopo stagioni complicate che hanno evidenziato un crescente divario di prestazioni con Max Verstappen. Nonostante ciò, il curriculum del messicano include cinque vittorie e un secondo posto in classifica mondiale ottenuto nel 2023, a testimonianza di una solidità operativa che Wheatley ritiene ancora intatta.

Jonathan Wheatley sponsorizza Sergio Perez
Il manager britannico, intervistato da Formula.hu, ha voluto sottolineare non solo l’attitudine alla resilienza di Perez, ma anche le sue competenze tecniche e la capacità di fare squadra. Qualità che, secondo lui, potrebbero rivelarsi decisive per un progetto ambizioso come quello che Cadillac sta preparando per il 2026, in occasione del suo debutto ufficiale in Formula 1.
“Checo ha affrontato una delle situazioni più impegnative della griglia dividendo il box con Max. E quando ti confronti con un talento del genere, ogni fine settimana diventa una verifica costante”, ha osservato Wheatley. “Ha avuto difficoltà maggiori con la macchina rispetto a Verstappen e questo è stato evidente anche nell’ultima stagione. Ma ciò che mi ha sempre colpito è la sua capacità di rialzarsi, di ricostruirsi dopo ogni ostacolo”.
Wheatley ha evidenziato come il legame umano di Perez con l’ambiente di lavoro sia sempre stato un punto di forza. “Ha un ottimo rapporto con sé stesso e con il team. La squadra risponde bene a lui e questo è fondamentale”.
Il potenziale ritorno di Perez nel 2026 è dunque legato all’ambizioso progetto del marchio Cadillac. Per una realtà tutta da costruire, l’esperienza e la sensibilità tecnica dell’ex Red Bull potrebbero rappresentare un prezioso valore aggiunto. “Le sue indicazioni agli ingegneri sono sempre state chiare, dettagliate, facili da comprendere. È un professionista esemplare, veloce, intelligente, ed è sempre stato un piacere lavorare con lui”, ha affermato Wheatley.
L’aspetto cruciale, tuttavia, resta la tenuta psicologica. E su questo fronte Checo ha mostrato qualche crepa nella sua esperienza presso la franchigia di Milton Keynes. “Tutto dipende dalla forza mentale. Se un pilota è in forma da quel punto di vista e ha fiducia nei propri mezzi, può anche fermarsi un anno e poi tornare competitivo. La mente fa la differenza”, ha concluso il capo delle cose sportive della Sauber.
Un endorsement importante che avvicina sempre di più il ritorno di Sergio Perez in F1 che potrebbe sfruttare l’occasione data dal nuovo contesto regolamentare che vigerà dall’anno prossimo.