L’addio di Daniel Ricciardo alla Formula 1 è il tema che sta caratterizzando questa lunga pausa autunnale, che ci porterà all’ultimo rush del campionato 2024, ancora privo di un vero e proprio padrone in entrambe le classifiche. Ormai è noto che il pilota italo-australiano è stato sostituito da Liam Lawson, che è sotto la stretta osservazione di Helmut Marko e degli altri dirigenti della Red Bull. Lawson potrebbe essere una concreta opzione per sostituire un deludente Sergio Perez già nel 2025.
Il ritorno di Ricciardo in Formula 1 dopo le deludenti annate in McLaren sembrava un fatto noto, ma ora pare assumere contorni inediti, che fanno un po’ fatica a risultare coerenti. Ricciardo è stato un’intuizione di Christian Horner, che non aveva mai digerito l’addio dell’australiano quando si era legato alla Renault. Il rapporto tra i due è sempre stato molto solido e quando se ne è presentata l’occasione, il team principal di Leamington-Spa ha colto la palla al balzo per riportarlo nel gruppo Red Bull come terzo pilota.
Questi sono i fatti noti, così come era chiaro che questa opzione non aveva mai del tutto esaltato Marko, il quale avrebbe preferito puntare su un giovane dell’academy che dirige. La promozione in AlphaTauri è dovuta soprattutto alla spinta di Horner, convinto che Ricciardo avesse ancora qualcosa da dire, trasformandolo in una risorsa potenzialmente valida per la scuderia di Milton Keynes.
Marko, dal canto suo, ha sempre guardato con scetticismo a prestazioni che non si sono mai impennate tra i campionati 2023-2024. Oggi, il buon Helmut riscrive il suo ruolo in questa storia, presentandosi quasi come un benefattore che ha concesso una seconda chance al povero pilota bistrattato dalla Formula 1. Leggere per credere.
“Nessuno avrebbe concesso una seconda chance a Ricciardo, solo noi lo abbiamo fatto”, ha detto il super-consulente a Speedweek. “La Racing Bulls doveva solo essere una tappa per Ricciardo, ma non ha dimostrato di avere né la velocità né la costanza per tornare in Red Bull. Solo in Messico un anno fa e a Miami nella Sprint di quest’anno si sono visti sprazzi del pilota che conoscevamo, ma i suoi sorpassi al fulmicotone non si sono più visti”, ha arringato Marko spiegando il perché di una decisione che poteva certamente avere un timing più rispettoso per un pilota che ha segnato la storia recente della Formula 1.

Helmut Marko promuove l’ondata verde
Marko, l’antitesi del diplomatico, ha rincarato la dose, infilando letteralmente il dito nella piaga quando ha portato come esempio le nuove leve che stanno emergendo in Formula 1: Oliver Bearman, Andrea Kimi Antonelli, Franco Colapinto e lo stesso Liam Lawson, che ha sostituito Ricciardo.
Il manager ha spiegato che non si può rimanere insensibili alla pura velocità di questi giovani talenti, che devono necessariamente portare a un cambio generazionale. Un’allusione ai veterani della Formula 1 come Lewis Hamilton e Fernando Alonso? Stavolta “il dottore” non ha toccato apertamente gli affari altrui, ma siamo certi che dietro le sue parole qualche frecciatina c’era.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing