F1 – Haas sconfitta da Uralkali: spesa imprevista per il team

Il tribunale svizzero ha emesso una sentenza a favore dell’Uralkali, ex sponsor della Haas, condannando la scuderia americana a un risarcimento.

L’Uralkali ha vinto la causa contro la Haas per la mancata restituzione di circa 12 milioni di euro dopo la rottura dell’accordo di sponsorizzazione che legava il team americano e l’azienda russa di esportazione di potassio. Fatto avvento nell’aprile 2022.

Poco prima dell’inizio del campionato mondiale di F1 del 2022, la Russia invase l’Ucraina. Il mondo politico e sportivo si è affrettato ad isolare il paese. La F1, da parte sua, ha vietato la partecipazione ai piloti che gareggiavano con bandiera russa. Ma anche a chi era sponsorizzato da un’azienda di quel paese.

Questo era il caso della Haas che aveva sotto contratto il pilota russo Nikita Mazepin e il suo principale sponsor, la Uralkali, di proprietà del padre Dmitry Mazepin, uomo molto vicino a Vladimir Putin, attuale presidente della Russia. Entrambi sono stati sanzionati dall’Unione Europea, Ma, dopo una disputa legale, le sanzioni nei confronti di Nikita Mazepin sono state revocate dal Tribunale dell’Unione Europea.

Il tribunale svizzero ha condannato la Haas a un risarcimento di circa 12 milioni di euro. L’Uralkali ha accolto la sentenza con soddisfazione e il denaro del risarcimento sarà investito per migliorare le sue strutture.

F1 Haas Uralkali
La Haas precede la Ferrari durante le fase iniziali del Gp del Canada 2024

Haas: la linea di patrone Gene non ha pagato

Le motivazioni di Gene Haas, proprietario del team americano, non hanno convinto i giudici svizzeri. A sua discolpa, va detto che si è trovato tra incudine e martello, in un contesto in cui la politica, lo sport e gli sponsor hanno fatto pressione per estromettere Mazepin e il gigante minerario russo dalla F1. Tuttavia, il tribunale non ha voluto sentire ragioni e ha costretto la scuderia americana a sborsare 12 milioni di euro.

La Haas tornerà in tribunale, questa volta a Mecklenburg, in Nord Carolina, contro il suo ex team principal, l’italiano Gunther Steiner che, dopo il mancato rinnovo, ha accusato la scuderia americana di non avergli pagato delle commissioni dal 2021 al 2023.

Per la Haas, oltre ai deludenti risultati in pista, si aggiungono anche battaglie legali che non fanno bene alle casse della scuderia già duramente messe sotto pressione.


Crediti foto: Haas F1

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