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F1 – Gp USA 2024: le sfide della “nuova” Austin

Il Circuit of the Americas riasfaltato in alcuni punti non dà riferimenti previsionali. La presenza di una sola sessione di libere rischia di generare problemi nella definizione degli assetti

Diego Catalano by Diego Catalano
17 Ottobre 2024
in Approfondimenti, F1, News
Tempo di lettura: 3 minuti
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Gp USA 2024 preview

Il layout del Circuit of the Americas, sede del GP degli Stati Uniti

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GP USA 2024, preview – Da Singapore agli Stati Uniti, passando per l’Europa: questo è il tragitto che le scuderie hanno percorso durante la lunga e insolita pausa di ottobre, che prelude a una tripletta americana di gare, composta dal GP di Austin, quello del Messico e quello del Brasile. Due di questi tre weekend includeranno la Sprint Race, la prima delle quali si terrà proprio al Circuit of the Americas.

Il layout del tracciato resta invariato, ma ci sono novità riguardanti l’asfalto: i tratti compresi tra le curve 9 e 12 e tra la 16 e la 3 sono stati completamente riasfaltati. In questi settori si trovano i due lunghi rettilinei su cui insistono le zone DRS.

Pur non avendo ancora dati ufficiali, Pirelli ritiene che l’abrasività generale possa essere cambiata rispetto all’anno scorso, poiché il nuovo manto stradale risulta più liscio rispetto alla vecchia superficie. Si tratta di una sfida ulteriore per le scuderie, che avranno a disposizione una sola ora di prove libere.

Gli organizzatori della gara hanno anche incluso della ghiaia “finta” in alcune curve, come già visto a Zandvoort, che ha fatto da apripista per questa soluzione. Un espediente che potrebbe non risolvere completamente, ma almeno limitare il problema del superamento dei track limits, che in questo circuito è sempre stato molto sentito.

Un’altra difficoltà tipica del tracciato texano sono i “bump” (dossi), che si spera di risolvere con il nuovo asfalto. Ricorderete che lo scorso anno i sobbalzi fecero vittime illustri, con la squalifica post-gara di Hamilton e Leclerc per l’eccessivo consumo del pattino.

Per l’occasione, Pirelli ha portato la gamma mediana del suo ventaglio 2024: C2 come hard, C3 come media e C4 come mescola più morbida. Queste scelte sono state fatte per far fronte allo stress che la pista impone sugli pneumatici, soprattutto nel tratto dello “snake”, dove le forze laterali sono molto importanti.

In termini di forze esercitate sulle coperture, i carichi al COTA sono distribuiti abbastanza uniformemente tra l’asse anteriore e quello posteriore, e sono più laterali che verticali. Solitamente il degrado è di natura termica, quindi legato alla temperatura ambientale, che in Texas, a ottobre, può variare notevolmente da un giorno all’altro.

GP USA 2024 Preview

Gp USA 2024, preview: le indicazioni della Pirelli

A livello di strategia, bisognerà aspettare e vedere come questa potrà essere influenzata dal nuovo asfalto, tenendo presente che la Sprint di sabato dovrebbe fornire molti dati utili. Nella gara corta dello scorso anno, la Medium è stata scelta dalla maggior parte dei piloti, anche se alcuni hanno rischiato la Soft, che è stata poi utilizzata solo nelle fasi finali del Gran Premio del giorno successivo nel tentativo di assicurarsi il punto aggiuntivo per il giro più veloce in gara.

Normalmente, una doppia sosta è sempre stata la più veloce qui, soprattutto perché una sola fermata comporta una gestione del degrado molto attenta, a scapito delle prestazioni. Nel 2023 la mescola più utilizzata è stata la C3, che è risultata più efficace della C2 e ora sarà interessante vedere se il nuovo asfalto riuscirà a rimettere in gioco la Hard.

Il COTA è quindi un circuito che impone sfide molto particolari. Le gomme sono stressate soprattutto per quanto riguarda la trazione. Su una scala da 1 a 5, Pirelli assegna un valore di 4, quindi medio-alto, per questo tracciato. Stesso dicasi per le forze laterali e per il livello generale di carico che il costruttore individua in 4 punti. 

Il grip è valutato 3 su 5, così come l’abrasività dell’asfalto. Valore da confermare dopo i primi giri in pista. Ciò che raggiunge un alto valore nella scala del costruttore italo-cinese è l’evoluzione della pista: il tracciato cambia costantemente con il procedere delle sessioni e i team devono essere molto attenti a prevedere come evolverà l’asfalto per definire i giusti piani tattici e la gestione delle coperture.

L’impianto frenante non è particolarmente sollecitato, con il punteggio medio assegnato dalla Pirelli. Prima che emergano i dati dei team dopo le prime sessioni di prove libere, il gommista ha fissato i valori di pressione nominale da utilizzare sin dal venerdì. All’anteriore, la pressione di gonfiaggio è di 23.5 psi; al posteriore, di 22. Il camber invece è di -3,0° all’anteriore e -1,75° al posteriore.


Crediti foto: Pirelli Motorsport

Tags: AustinF1GP USA 2024NewsPirelli
Diego Catalano

Diego Catalano

Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.

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