“La macchina che si esalta al Circuit de Catalunya va bene ovunque“. Quante volte avremo letto e sentito questa massima? Ebbene, tra pochi mesi, questa rimarrà un’immagine che andrà via via sbiadendosi, visto che il Circus si sposterà a Madrid, in un altro teatro cittadino del quale, in tutta onestà, non se ne sentiva la necessità.
Ma a Madrid non tutto va per il meglio. Gli organizzatori della gara, che sborseranno cifre elevate a Liberty Media per avere la Formula 1 in esclusiva per dieci anni, stanno incontrando le ritrosie delle comunità locali, che non hanno mai visto di buon occhio un progetto destinato a stravolgere la normale vita di un’area adibita alla libera circolazione.

F1, GP Madrid: la politica è spaccata
Durante una riunione della Commissione per il Turismo e lo Sport tenutasi presso la Camera di Vallecas, il Vice Ministro della Cultura, del Turismo e dello Sport, Luis Martín, ha espresso fiducia nella possibilità che Madrid possa ospitare il Gran Premio di F1. “IFEMA Madrid, promotore dell’evento, sta svolgendo il proprio lavoro e adottando tutte le misure necessarie affinché Madrid possa ospitare questo Gran Premio di F1, diventando un punto di riferimento a livello internazionale per l’organizzazione di eventi di questo calibro“, ha riportato la testata spagnola AS.
“È uno degli eventi sportivi più importanti a livello globale e solo 23 città al mondo hanno l’opportunità di ospitare un tale evento. Senza dubbio avrà un impatto positivo sui cittadini della regione“. Si prevede che l’evento genererà 4,5 miliardi di euro di PIL (Prodotto Interno Lordo).
Allora dov’è il problema? Pablo Gómez Perpinyà, esponente di Más Madrid, uno dei principali partiti politici della città, ha espresso scetticismo, affermando che l’iniziativa è una truffa e non è redditizia: “Se il settore privato dovesse decidere di non investire in questa operazione, significa che loro stessi sono consapevoli di dove non conviene allocare fondi“.
Le sue dichiarazioni hanno fatto seguito a quelle di Engracia Hidalgo, responsabile del Dipartimento di Economia, Innovazione e Finanze del Consiglio Comunale, che ha recentemente osservato che “[…] non è stata trovata alcuna azienda disposta a sostenere inizialmente il rischio“, come riportato qualche settimana fa: leggi qui.
Facendo riferimento all’esperienza del Gran Premio di Valencia, che fu cancellato dopo pochi anni, Hidalgo ha aggiunto: “Se nel 2026 non avremo ancora sponsor o si verificherà quanto accaduto nella Comunità Valenciana, dove uno sponsor si è ritirato, sarà nuovamente il settore pubblico a dover intervenire per salvare questa operazione di marketing“.

Insomma, c’è una parte della politica madrilena che ritiene sarà difficile trovare finanziamenti privati e che alla fine i costi ingenti che i promoter devono affrontare per soddisfare le richieste di Liberty Media ricadranno sulla popolazione.
Ci si chiede, a questo punto, se non sarebbe stato meglio continuare a puntare su una realtà solida come Barcellona che, tra l’altro, offre una gara sportivamente valida e tecnicamente probante. Ma alla proprietà americana della Formula 1 probabilmente interessa più lo show correlato e il business che ne scaturisce.
Crediti foto: Gp Madrid, F1