La F1 sta affrontando una fase di trasformazione sotto la gestione di Liberty Media, con l’obiettivo di bilanciare circuiti storici, nuove località e sostenibilità ambientale. A partire dal 2027, il Gran Premio di Barcellona e il Gran Premio del Belgio sarebbero soggetti a un sistema di rotazione nel calendario, mantenendo un massimo di 24 gare annue. Questa strategia risponde alla crescente popolarità e alla necessità di ottimizzare la logistica della Formula 1 e l’impatto ecologico.
Spa-Francorchamps e Barcellona sono icone del Circus. Spa, con i suoi 7,004 km e curve leggendarie come Eau Rouge, è un pilastro della categoria, amato per la sua natura tecnica e le condizioni meteo imprevedibili che spesso generano gare epiche. Barcellona, sede del Gran Premio di Spagna dal 1991 fino a quest’anno, è noto per la sua versatilità, con un tracciato che combina curve lente, veloci e lunghi rettilinei, rendendolo ideale per i test pre-stagionali.
Entrambi sono “obelischi” della stagione europea, ma l’espansione globale della categoria, con nuove sedi come quella di Madrid, e l’obiettivo di neutralità carbonica entro il 2030 spingono verso una riorganizzazione del calendario per bilanciare tradizione, innovazione e sostenibilità.

La F1 del 2026: transizione e doppia presenza spagnola
Nel 2026, il calendario vedrà una transizione significativa. Barcellona ospiterà il “Gran Premio di Barcellona-Catalunya”, distinguendosi dal nuovo Gran Premio di Madrid, che debutterà come Gran Premio di Spagna su un circuito cittadino di 5,47 km. La Spagna, quindi, avrà eccezionalmente due gare nel 2026, con Madrid che ha già registrato 50.000 biglietti venduti in poche ore, segnalando un forte interesse per la nuova sede urbana, capace di ospitare fino a 170.000 spettatori a weekend.
Rotazione europea: meccanismi e programmazione della nuova F1
Dal 2027 al 2031, Barcellona e Spa si alternerebbero per uno slot estivo europeo. Spa correrà negli anni dispari, 2027, 2029 e 2031, grazie a un contratto pluriennale, mentre Barcellona sarebbe presente negli anni pari 2028 e 2030, dopo la scadenza del contratto.
Questo sistema di rotazione, che potrebbe coinvolgere altri circuiti come Zandvoort o Imola, mira a liberare spazio per nuove località senza superare le 24 gare. I GP europei saranno raggruppati tra giugno e agosto, con possibili doppi appuntamenti consecutivi, per minimizzare i trasferimenti, allineandosi all’obiettivo di dimezzare le emissioni rispetto al 2018.

Impatti logistici, ambientali e commerciali
L’alternanza risponde a esigenze logistiche e ambientali. Raggruppare le gare europee riduce i voli a lungo raggio, abbassando l’impronta ecologica della F1 e i costi per i team. Commercialmente, Madrid rafforza la presenza spagnola con un circuito moderno e sostenibile, mentre Spa mantiene il suo appeal leggendario. Barcellona, pur perdendo il titolo di Gran Premio di Spagna, resta rilevante grazie alla sua storia e agli investimenti del Governo della Catalogna di circa 55 milioni di euro annui. La rotazione garantisce varietà per i fan, ma potrebbe generare proteste per la ridotta presenza di circuiti storici.
Dopo il 2026, Barcellona potrebbe così continuare come “Gran Premio di Barcelona-Catalunya”, ma il suo futuro oltre il 2031 dipenderà da nuovi accordi. Spa, con un contratto fino al 2031, è apparentemente più stabile. La rotazione europea riflette il rinnovamento della Formula 1, che punta a un pubblico globale di 1,5 miliardi di fan. Annunci ufficiali sono attesi entro il prossimo mese di ottobre, ma il sistema promette di preservare l’eredità di Barcellona e Spa in un calendario sempre più dinamico.
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Crediti foto: F1, Madring