La Ferrari corre spedita come un treno verso il suo futuro. Idee chiare, programmi definiti, tabella di marcia impostata e per ora rispettata al secondo. Frédéric Vasseur l’aveva detto: un anno per capire bene il meccanismo dall’interno e poi iniziare la scalata progressiva. Le cose stanno andando proprio così.
Una vittoria nel 2023. Già due, in otto gare, in questo 2024. Mettere pressione agli avversari il target centrato. Il titolo non è l’obiettivo stagionale, ma adesso Ferrari è lì e ha il dovere di crederci anche se corre un obbligo ancor più impellente: tenere la testa nel carrarmato senza lasciarsi trascinare in pericolosi voli pindarici. Tutto quello che arriverà sarà un di più. Ci si accontenta? No, ma non bisogna deviare dal programma. Gradualità.
La tabella di marcia di Vasseur si fonda sulla stabilizzazione interna della squadra. Un gruppo giovane, quello della Ferrari, che andava cementato, stimolato e puntellato laddove necessario. Esattamente ciò che Fred ha fatto per un anno intero. Opera non terminata visto che potrebbe completarsi con l’arrivo di Adrian Newey sul quale l’ex Sauber, come vedremo, prende tempo facendo spallucce. Pretattica?
“Già nel 2023 abbiamo reclutato una trentina di dipendenti oltre a persone chiave delle squadre avversarie che, a causa di periodi di inattività forzata, ora sono sul punto di arrivare“, ha spiegato Vasseur ad Autohebdo.
“Ora, io sarò della vecchia scuola, ma sono convinto che un singolo individuo non faccia la differenza e che il peso del gruppo, composto da 1800 persone per la Scuderia Ferrari, sia cruciale“, ha proseguito il transalpino.
Fred ha specificato un concetto espresso molte volte da quando, nel gennaio del 2023, ha preso possesso degli uffici di Maranello: non sono i singoli a determinare il successo, è il gruppo, semmai, a esaltare le doti del professionista che può così dare il meglio di sé. In quest’ottica, ad esempio, va letto l’ingaggio di Lewis Hamilton.

Ferrari: Vasseur alla ricerca dell’equilibrio
Non ha intenzione di stravolgere un meccanismo che si sta rivelando perfetto Fred Vasseur. Il concetto chiave è l’equilibrio ed è quello che sta perseguendo con attenzione e determinazione.
“Non è una persona che cambierà la situazione. Se stiamo recuperando è perché abbiamo fatto progressi in tutti i reparti, in tutti i settori. In un periodo di progressione come quello che stiamo vivendo è necessario preservare l’equilibrio”.
Quando si fanno dei bilanci – ha spiegato – emergono sempre dei punti deboli che, una volta risolti, ne porteranno alla luce altri. Per quanto riguarda Loïc [Serra], Jérôme [d’Ambrosio] e gli altri nomi che non abbiamo comunicato si tratta di aggiungere o cambiare una persona su 1800“.
Ferrari, Vasseur: avanti contemplando il rischio
La prestazione, nel paradigma Vasseur, va cercata con equilibrio ma anche con aggressività. La Formula Uno è uno sport estremamente competitivo e a volte è necessario prendersi dei rischi per ottenere dei risultati. Ed è ciò che la Ferrari sta facendo a detta del suo team principal.
“Quando l’obiettivo è la prestazione, rispondo sempre. E se si commettono degli errori li giustifico. Questa cultura del rischio, questa gestione del rischio, è essenziale in Formula 1. Abbiamo fatto tanti passi avanti. Prendendo dei rischi anche grazie al muretto, ora molto calmo. Faremo degli errori, ma la gestione degli eventi in pista adesso è buona. Abbiamo cambiato l’ingegnere di Charles, stiamo facendo progressi“.
Il comparto strategico e la gestione delle attività in pista sono stati uno dei punti su cui Vasseur ha battuto maggiormente da quando è a Maranello. La bocciatura di Inaki Rueda e la promozione di Ravin Jain, la riscrittura profonda di tutte le procedure vecchie e inefficaci e la migliore connessione tra il muretto e il remote garage italiano hanno sottratto tempo ed energia al manager. Ma i risultati, estremamente positivi, sono sotto gli occhi di tutti.
Non basta una buona vettura e una solida organizzazione aziendale, serve che in pista tutto il lavoro svolto a casa venga sublimato con azioni concrete. E prima non era così scontato che accadesse.

Ferrari, Vasseur criptico su Adrian Newey
Nella chiacchierata con la rivista francese non poteva mancare un riferimento alla trattativa (vera, presunta, possibile?) che dovrebbe portare Adrian Newey in Ferrari. Vasseur non si tira indietro, ma dribbla abilmente le domande offrendo un punto di vista generico. Segno che se qualcosa deve accadere non sarà di certo la stampa a saperlo prima. Un po’ come accaduto col passaggio di Lewis Hamilton dalla Mercedes alla Ferrari.
“Newey? Non ho nessun commento da fare a riguardo, a parte il fatto che ha il miglior track record nel paddock e che tutte le squadre sono interessate ad averlo tra le proprie fila. La sua esperienza, la sua conoscenza fanno sì che non ci sia un caposquadra che dica che non è interessato. Chi lo afferma mente”.
Come eventualmente si sposerebbe Newey nel meccanismo ferrarista? Beh, questo è un problema che Fred affronterebbe ben volentieri.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP