La gara domenicale del Gran Premio di Miami della Ferrari è stata un completo disastro, fatto di niente mischiato con il nulla, dove i piloti Charles Leclerc e Lewis Hamilton sono andati in “overheating”, in surriscaldamento, come le loro gomme in aria sporca: le dure per il primo e le medie per il secondo, a causa di uno scambio di posizione fatto in ritardo nel tentativo di risalire fino alla 6ª posizione, occupata dal pilota di Bologna, Andrea Kimi Antonelli della Mercedes. Una settima e un’ottava posizione, dietro perfino a una delle due Williams, quella di Albon, arrivato 5° con una gara magistrale.

La Ferrari dovrebbe prendere esempio dal football americano
Una delle poche, forse unica, peculiarità del tracciato di Miami Gardens è lo splendido Hard Rock Stadium, sede della squadra locale di football americano, i Miami Dolphins. Uno dei film più famosi sul football americano è Ogni maledetta domenica, pellicola del 1999 diretta dal premio Oscar Oliver Stone, con protagonista l’attore premio Oscar Al Pacino, che interpreta Tony D’Amato, coach degli “Sharks”, squadra fittizia proprio di Miami.
La scena madre del film è il discorso motivazionale che D’Amato, impreziosito dalla voce di Giancarlo Giannini, fa ai suoi giocatori prima di una partita dei playoff. Quel discorso inizia con le seguenti parole: “Non so dirvi davvero”. Vista la situazione in casa Ferrari, nemmeno noi sappiamo più cosa dirvi.
Non pretendiamo che Vasseur, Vigna o Elkann imitino Al Pacino: non hanno quel carisma necessario per traghettare il loro team nelle acque tempestose in cui sta affondando. Ma Lewis Hamilton, un pilota che in carriera qualcosa ha vinto in F1, può prendere in mano le redini.
Basti pensare alla chiamata decisiva durante la caotica Sprint Race, con Leclerc a muro nel giro di posizionamento in griglia, dove Hamilton, sul finale, ha optato per le soft, riuscendo a risalire sul podio della “garetta”.
La Ferrari è all’inferno adesso
“Siamo all’inferno adesso, signori miei”: la Ferrari effettivamente lo è. Non si riesce a cavare un ragno dal buco.
Tutte le speranze della Rossa sono riposte nella direttiva tecnica che arriverà al Gran Premio di Spagna, dove la Rossa porterà un pacchetto di aggiornamenti. È l’ultima chance per risollevare una stagione nata con buoni e festosi propositi, ma demolita in appena sei Gran Premi. Se a Barcellona le cose non dovessero andare come sperato, a Maranello si penserà, come ogni anno, alla prossima stagione, quella del nuovo regolamento.

La Ferrari deve dimostrare di essere una squadra
Nel frattempo, la Ferrari dovrà scalare quelle ripide pareti, un centimetro alla volta, guardandosi negli occhi, l’uno con l’altro, disposti a tutto pur di riuscire a rivedere la luce. Parafrasando il discorso di D’Amato ai suoi giocatori: “Questo è essere una squadra”. La Ferrari risorge adesso, come collettivo, o sarà annientata. È la Formula 1, tutto qui.
La Ferrari è una leggenda nel motorsport e non solo. Ma sta andando tutto in fumo. Prima o poi, però, la cenere si poserà, e sarà lì che il Cavallino Rampante, da leggenda qual è, risorgerà.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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