Nella “formula economia” non c’è spazio per i sentimenti

L'appiedamento di Logan Sargeant in favore del più solido Alex Albon spiega come la stella polare della F1 attuale sia il danaro

Dopo quasi una settimana si parla ancora del caso Williams che, in mancanza di un altro telaio dopo il crash di Albon, a Melbourne, ha dovuto scegliere tra questi e Sargeant sacrificando il “povero” driver americano. Cosa che, nei fatti, ha formalizzato che il suo apporto nel team è considerato limitato rispetto a quello dell’ex Red Bull F1.

Decisione sicuramente sofferta quella presa da James Vowles che ha dovuto spiegare al pilota di Fort Lauderdale che a volte è la ragion di stato a prevalere. Un po’ triste, non trovate? Ma quando di mezzo ci sono pacchi di soldi garantiti dal Patto della Concordia non c’è altra via. Soprattutto se sei un team che arranca nelle retrovie, che è affamato di fondi e che deve cogliere ogni possibile occasione per raggranellarne. 

F1: la ragion di stato al potere

È incredibilmente difficile per le ultime cinque squadre finire nei punti. Per questo capisco la decisione della Williams di dare ad Albon la macchina di Sargeant dopo il suo incidente”. Queste le parole del realista Marko che non ha tempo per i sentimentalismi.

Albon – ha spiegato l’austriaco a Speedweek ingerendo allegramente nelle cose della Williams – è chiaramente il pilota più forte e un punto nel campionato può valere fino a dieci milioni di dollari. Da questo punto di vista, è stata una decisione logica”. Logica sì, Helmut, ma maledettamente spoetizzante! 

Helmut Marko - Oracle Red Bull Racing
Helmut Marko, consulente Oracle Red Bull Racing

Per le stesse ragioni, economiche e non sportive, il dirigente di Graz ha esaltato il settimo posto ottenuto da Yuki Tsunoda con la Visa Cash App che, col solo nome, dice quanto sia importante la grana in Formula Uno.

Proprio perché i soldi sono metro e misura della vita di un’equipe di fascia medio-bassa, le prestazioni di Daniel Ricciardo saranno attentamente monitorate nei prossimi tempi. Tre gare onestamente pessime quelle dell’australiano che è chiamato a darsi una svegliata. 

In Red Bull, e nella controllata ex AlphaTauri, non si perde tempo ad avvicendare piloti che non funzionano. Anche se ti chiami Ricciardo, anche se sei il “cocco” di Christian Horner. L’ombra di Liam Lawson volteggia su Faenza. Daniel, attento: nella “formula economia” non c’è spazio per il sentimentalismo. 


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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