Pensavo fosse la F1… invece è la Formula Gestione Gomme

Due Gran Premi, quello del Belgio e quello d’Italia, vinti entrambi con una sola sosta. Un fatto che denuncia come la gestione sia più importante della prestazione

La F1, nell’immaginario collettivo, è lo sport sinonimo di “velocità”, la serie in cui il vincitore è colui che è stato più rapido e abile rispetto agli altri partecipanti. Tuttavia, in due degli ultimi tre Gran Premi, la “velocità” non è stata protagonista. Lo è stato, invece, il famigerato “tyre management” o, se preferite, la “gestione gomme” nel nostro amato idioma sempre troppo bistrattato.

Questi due trionfi, per ironia della sorte, sono avvenuti su due tracciati storici della Formula 1, tra l’altro simboli della velocità pura: Spa-Francorchamps e Monza. I piloti vincitori, l’inglese George Russell, in Belgio, (sebbene la bilancia abbia poi tolto la vittoria) e Charles Leclerc su Ferrari, a Monza, hanno conquistato i rispettivi Gran Premi con un’unica sosta, grazie alla loro straordinaria gestione delle gomme a mescola dura, mentre tutti gli altri si sono affannati a effettuare un secondo pit stop.

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Prove di pit stop per la Ferrari SF-24 in quel di Monza

La Formula 1 deve mettere in cima alla sua agenda una questione importante. Sono il primo a riconoscere che è affascinante vedere vincere grazie alla strategia piuttosto che alla pura velocità, ma storicamente il Circus è sinonimo di velocità aggressiva. Per imporsi bisogna essere più rapidi e feroci degli avversari.

Ritengo che la Formula 1, insieme all’unico fornitore di pneumatici, Pirelli, debba riflettere su questo aspetto dell’iper-gestione e non permettere che lo sport si vinca sul calcolo, invece di imporre ai piloti e muretti di gestire le gomme per ottenere un eventuale vantaggio nel finale.

È auspicabile che la FIA, insieme alla proprietaria della massima categoria del motorsport, l’americana Liberty Media, debba intervenire sul regolamento e inserire l’obbligo di un doppio pit-stop, evitando così ai piloti di dover “andare piano” per amministrare gli pneumatici.

Spa-Francorchamps e Monza, dove la velocità è tutto, hanno visto mortificare la sfida in favore di una condotta da ragionieri. Vent’anni fa, al Gran Premio di Francia sul circuito di Magny-Cours, Michael Schumacher, con quella Ferrari imbattibile, vinse un Gran Premio con la bellezza di quattro pit stop. Oggi, quattro lustri dopo, i Gran Premi si vincono con una sola sosta. Qualcosa sembra essere andato storto, non trovate?


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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