“Due gran premi in un paese europeo sono un’anomalia“. Con queste parole Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI, aveva fatto tremare le gambe ai tifosi italiani. Non una novità quella espressa dal manager che andava in linea con la visione strategica di Liberty Media che è stata ancora una volta ribadita in occasione della presentazione dei risultati fiscali del primo trimestre 2024.
Nell’intervista rilasciata da Stefano Domenicali alle porte del Gp di Imola in cui ha parlato anche della prossima delibera delle regole 2026, è stato affrontato anche il tema dei calendari e delle caratteristiche che un circuito deve offrire per guadagnarsi un posto nei “magici 24″.
F1: Liberty Media verso nuovi mercati
“Stiamo registrando un grande interesse da parte di tantissimi paesi per la Formula 1 e questa rappresenta ovviamente un’opportunità di sviluppo – ha spiegato il CEO in una sorta di mantra ripetuto allo sfinimento – Allo stesso tempo, però, ci pone davanti all’obbligo di dover fare delle scelte in ottica calendario”.
“Registriamo un interesse crescente in Estremo Oriente e negli Stati Uniti, ma anche un risveglio dell’Europa, molto probabilmente grazie a Madrid, che ha dato uno scossone proprio quando tutti pensavano che nel vecchio continente nessuno era più interessato a fare cose nuove“.
“Vedrete anche i lavori fatti sul circuito dell’Hungaroring a conferma che la Formula 1 sta contribuendo ad innalzare l’asticella delle strutture che nel corso degli anni si erano un po’ sedute. Lo dico in modo molto costruttivo: laddove non ci dovesse essere la volontà di investire, lavorare e fare dei progetti insieme, anche a lungo termine, ci sarà il rischio di perdere la Formula 1“.
“Entro la fine di quest’anno avremo delle scelte importanti da fare perché ci avvicineremo ad alcune scadenze, ma in termini di stato di salute siamo in un momento molto positivo. Oggi la Formula 1 è sicuramente la piattaforma sportiva più importante a livello globale”.

Imola e Monza: una delle due potrebbe dire addio
Due GP in Italia? “L’Italia è una parte centrale del nostro calendario, non si discute, ma è chiaro che in un futuro non molto lontano bisognerà affrontare la gestione delle risorse da investire nel nostro paese. Sarà il passaggio più importante. Il livello delle infrastrutture dovrà essere sicuramente migliorato, quando saremo a Monza faremo un punto insieme alle autorità competenti per decidere insieme come sarà il futuro a partire dal 2026″. Parole che suonano un po’ sinistre.
“Dovremo valutare la volontà di investire, legata al rinnovo di Monza ed eventualmente anche di Imola, così come le risorse. Non si tratta solo dell’aspetto finanziario, ma anche delle attività che vengono svolte di contorno, diventate oggi molto importanti. I lavori di ristrutturazione di Monza sono in ritardo, ovviamente speriamo che si concludano in tempo ma ricordo che si tratta solo della prima tranche“.
“A livello di infrastrutture c’è bisogno di un cambio di passo, non solo legato alla sicurezza ma anche alla fruibilità dei tifosi che si recano in pista”. Parole chiare, difficilmente equivocabili, che riducono al lumicino la possibilità di continuare a vedere due gare nel Belpaese.
Crediti foto: F1