Con l’acquisizione da parte di Liberty Media della F1 dalle mani di CVC e dal boss storico Bernie Ecclestone, la categoria ha iniziato una marcia (che si è arrestata solo a causa della pandemia di COVID-19) verso nuovi mercati con ricchezze infinite come l’Arabia Saudita e il Qatar e ha puntato su circuiti cittadini come Miami e Las Vegas. Quest’ultimo organizzato da Liberty Media stessa.
Ciò ha portato a un calendario extra-large composto da 24 gare in cui le tappe europee sono meno della metà (appena 10 contro le 14 nel resto del mondo). Cosa che ha fatto infuriare i fan del Vecchio Continente che accusano Liberty Media ed il CEO Stefano Domenicali di non rispettare la storia di questo sport e di mettere pressione agli impianti europei sia dal punto di vista delle infrastrutture che sull’intrattenimento dello spettatore chiedendo barche di soldi e andando a favorire, nei fatti, realtà non inclini alla tutela dei diritti umani.
Si preferirebbero, insomma, le nazioni con le valigie piene di dollari e il modello dei circuiti cittadini come i sopracitati Miami e Las Vegas che non solo non offrono particolari sfide per i piloti, ma danno più importanza al contorno che al “main event”. Ossia la gara. Dal 2026, potrebbero arrivare delle novità per i GP europei, come detto da Domenicali, è una di queste potrebbe essere la rotazione fra i Gran Premi.
![Liberty Media - Englewood (USA)](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/02/Liberty-Media-Englewood-USA-750x375.webp)
Anche i fan americani hanno lo stesso problema di quelli europei
Negli ultimi anni molte federazioni sportive americane, così come la F1, stanno iniziando pian piano ad espandersi in Europa, Arabia Saudita ed Australia. La NFL, lega che organizza il campionato di football americano detentrice dell’evento sportivo più seguito al mondo, il Super Bowl, ha portato alcuni dei suoi team a sfidarsi, nel 2022, prima al Wembley Stadium di Londra, tempio del calcio inglese ed europeo, e poi all’Allianz Arena, casa del Bayern di Monaco. Le partite dell’NFL su suolo europeo si sono ripetute anche nel 2023 e si terranno ancora nel 2024. L’NBA, la lega di basket più importante del globo, tiene annualmente una partita a Parigi.
Il caso più vicino alla F1 è quello del wrestling
La WWE, la nota associazione di wrestling americana, ha firmato un accordo decennale per tenere i suoi “Premium Live Event” (i vecchi pay-per-view), uno due all’anno, alla corte dei sauditi. In Europa ha riempito prima il Millennium Stadium di Cardiff con “Clash at the Castle”, nel 2022, e poi la 02 Arena di Londra in cui ha tenuto “Money in the Bank”, nel 2023.
In quest’ultimo evento, l’amatissimo wrestler e attore americano John Cena, paventò l’idea di portare un’edizione di “Wrestlemania”, lo show più importante per la categoria americana, a Londra. Cosa accolta con grande disappunto dei fan americani. Al momento sono stati annunciati solo 6 “Premium Live Event”, di cui 3 fuori dal suolo yankee. Il primo di questi, svoltosi lo scorso 24 febbraio, l“Elimination Chamber” è stato di scena a Perth, in Australia. Dopo Wrestlemania, la WWE sarà impegnata a Lione, in Francia, con “Backlash France” e poi a, fine agosto, a Berlino con “Bash in Berlin”.
La speranza dei fan italiani della disciplina è di avere un “Premium Live Event”. Quest’anno avremo solo un “House Show” (un’esibizione non ufficiale che non va in televisione) a Bologna. Questo potrebbe essere un primo passo per portare un grande evento targato WWE nella nostra penisola.
Come riportato sopra, ben 3 su 6 “Premium Live Event” si sono tenuti e si terranno fuori gli USA, ma altri che saranno annunciati a breve, si svolgeranno, come d’accordo, in Arabia Saudita, con la possibilità di portare ad un 50% delle manifestazioni tenute negli USA e l’altro 50% diviso tra l’Australia, Europa e l’Arabia Saudita.
La AEW, lega di wrestling americana rivale della WWE fondata poco più di 5 anni fa, è riuscita, nel 2023, a portare 80mila persone al Wembley Stadium con il suo pay-per-view “All In”. Il suddetto evento si ripeterà anche quest’anno nella stessa location.
![F1 partenza Gp Arabia Saudita 2024](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/03/F1-partenza-Gp-Arabia-Saudita-2024-jpg.webp)
Conclusioni: la F1 si snatura per piacere all’America, gli altri sport non lo fanno
Lo sport, quello che fattura centinaia di milioni, se non miliardi di dollari, vive un momento in cui è costretto ad espandersi. La cosa buffa è che una disciplina di tradizione europea come la F1 debba snaturarsi per piacere al pubblico americano inserendo circuiti cittadini come quelli di Miami e Las Vegas e spingendo su docuserie/fiction come “Drive to Survive” mentre gli sport americani arrivano nel Vecchio Continente, riempiendo stadi ed arene, nella loro totale naturalezza e senza incontrare rivoluzioni di sorta. Forse è questa differenza che fa storcere il naso e che mette Liberty Media sotto l’accusa di “vendere l’anima” al diavolo per aumentare gli introiti.
Crediti foto: F1, Liberty Media Corporation