Ora che è giunta, la F1 dice addio alla convergenza prestazionale

È contraddittorio: adesso che il mondiale di F1 è animato da un'entusiasmante battaglia al vertice ci approssimiamo a un cambio normativo che potrebbe produrre un altro mono-dominio

Senza consultare l’almanacco della F1, siete in grado di rispondere al seguente quesito? Da quanti anni, dopo otto gare, ci sono state tre auto diverse e quattro piloti a vincere? Onestamente non so quanto tempo sia passato, ma di certo nell’era delle vetture a effetto suolo questa specificità non si è verificata.

Più che le classifiche, comunque corte, a essere indicativi sono i trend. La Red Bull è in fase di frenata. Nelle ultime tre gare ne ha vinta – a fatica – una. McLaren e Ferrari, di contro, sono in netta ascesa. Queste ultime due sembrano essersi giovate parecchio dei nuovi pacchetti aerodinamici introdotti a Miami sulla MCL38 e a Imola con la SF-24.

Ci si attende la reazione della Red Bull, lo ha confermato Paul Monaghan, ma si ricordi che Milton Keynes, in Giappone, aveva già sparato la prima cartuccia di aggiornamento. Quindi i tre top team sono sullo stesso piano temporale. Da questo momento, quindi, prevarrà chi introdurrà update immediatamente efficaci. E capiremo quanto margine di sviluppo hanno i tre progetti in questione.

Piano piano, quindi, la Formula Uno sta compiendo quel passo verso la convergenza tecnica che nei primi due anni è rimasta una chimera. Budget cap e contingentamento delle ore di lavoro in base alla classifica stanno permettendo di raggiungere gli obiettivi prefissati e che non si pensava di poter realizzare a causa di una Red Bull stratosferica. 

Gp Monaco ordine arrivo
Charles Leclerc, Scuderia Ferrari, Gp Monaco 2024

F1: le regole 2026 rischiano di spazzare via la convergenza prestazionale

Potenzialmente si potrebbe giungere allo stesso livello di competitività visto nel 2021 ma con tre soggetti a contendersi il titolo e non due . Una specie di sogno ad occhi aperti per chi ama la Formula Uno. Ma gli stessi attori che hanno spinto affinché questo quadro di piacevole instabilità si raggiungesse, rischiano di far tornare il sistema al punto di partenza.

Le regole 2026 saranno un reset totale dal punto di vista aerodinamico. Il rischio di vedere un BrawnGP-bis esiste. Stavolta, giusto per non farsi mancare nulla, anche le power unit saranno oggetto di profonda revisione (per i dettagli clicca qui). Non si può escludere a priori che, nonostante i paletti normativi che rimarranno invariati (ATR e budget cap), non nasca una “Formula Motore” come quella che si impose nel 2014. 

Insomma, anche se il cammino è tracciato e non si torna indietro, non sarebbe stato il caso di introdurre novità meno eclatanti e potenzialmente sconquassanti? La Formula Uno rincorre il programma Net Zero Carbon ma per implementarlo rischia di creare un altro gruppo egemone. Proprio ciò contro cui Liberty Media lotta dal momento del suo insediamento. Contraddittorio, non trovate?


Crediti foto: F1, Scuderia Ferrari HP

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