La FIA ha recentemente inasprito le sanzioni a seguito dell’infrazione del codice etico da parte dei piloti. Un atto frutto della nuova politica di Mohammed Ben Sulayem che ha accentrato a sé i poteri del gruppo che sovrintende alla vita della Formula Uno. Un provvedimento su cui si è molto dibattuto e che potrebbe portare a serie conseguenze sportive come si può vedere dalla tabella in basso
F1: il nuovo sistema di infrazioni voluto da Ben Sulayem
Regolamento FIA violato | Prima infrazione | Seconda infrazione* | Terza infrazione* |
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Articolo 12.2.1.f ISC: Qualsiasi parola, azione o scritto che abbia causato danno morale o perdita alla FIA, ai suoi organi, membri o dirigenti, o in generale agli interessi del motorsport e ai valori della FIA. | €10.000 | €20.000 più una sospensione di 1 mese (sospesa). | €30.000 più una sospensione di 1 mese e sottrazione di punti del campionato. |
Articolo 12.2.1.l ISC: Qualsiasi cattiva condotta. La cattiva condotta è definita nell’Articolo 20 dell’ISC. | €10.000 | €20.000 più una sospensione di 1 mese (sospesa). | €30.000 più una sospensione di 1 mese e sottrazione di punti del campionato. |
Articolo 12.2.1.n ISC: Qualsiasi incitamento pubblico alla violenza o all’odio. | €10.000 | €20.000 più una sospensione di 1 mese (sospesa). | €30.000 più una sospensione di 1 mese e sottrazione di punti del campionato. |
Articolo 12.2.1.o ISC: Dichiarazioni politiche, religiose o personali che violano il principio di neutralità promosso dalla FIA, salvo approvazione preventiva scritta. | €10.000 più scuse pubbliche e ritrattazione dei commenti. | €20.000 più scuse pubbliche e ritrattazione dei commenti, con sospensione di 1 mese (sospesa). | €30.000 più scuse pubbliche, ritrattazione dei commenti e sospensione di 1 mese, oltre alla sottrazione di punti del campionato. |
Articolo 12.2.1.p ISC: Mancato rispetto delle istruzioni della FIA relative alla partecipazione a cerimonie ufficiali durante competizioni valide per il campionato FIA. | €15.000 | €30.000 più sospensione di accesso alle aree riservate per il prossimo evento. | €45.000 più sospensione di accesso alle aree riservate per 6 mesi, con sottrazione di punti del campionato. |
*Nell’arco di un periodo di 2 anni.
F1: la debolezza strutturale della GPDA
Fino a questo momento i piloti, i destinatari di questo provvedimento, erano rimasti in silenzio. E la cosa era sembrata piuttosto strana. A squarciare il mutismo è arrivato Alexander Wurz, capo della Grand Prix Drivers’ Association (GPDA), che si è espresso sottolineando l’unilateralità di atto che è sempre più ritenuto liberticida. Ma sono state parole incisive? Vediamo.
“No, non c’è stata alcuna consultazione“, ha detto l’austriaco, come riportato da RN365. “Potrebbe esserci margine di miglioramento nel modo in cui noi [la FIA e la GPDA] lavoriamo insieme su queste questioni. Se facciamo un confronto, ad esempio, con la NFL in America, lì esiste un sindacato dei giocatori, che è coinvolto nel processo decisionale. In questo caso, invece, noi non siamo coinvolti. Non sono nemmeno sicuro che la FIA abbia consultato la propria commissione piloti. Questo è qualcosa che non so“.
Con molta serenità, Wurz ha ammesso che non ha contezza del fatto che i piloti siano stati coinvolti nel processo decisionale. Una posizione debole ratificata dal seguente passaggio: “Non siamo riusciti a riunirci. I piloti sono in un periodo molto impegnativo e non voglio aggiungere ulteriore stress. Le regole sono queste, non possiamo cambiarle su due piedi. Ovviamente, ci incontreremo. Ci riuniremo e discuteremo di ciò che stiamo facendo e di quale sarà la nostra linea d’azione. La cosa migliore? Evitare di imprecare. Molto semplice“.
Un sindacato che non riesce a riunirsi perché in questa fase della stagione i piloti stanno facendo marketing (inutile girare intorno ai fatti, è questa la questione) mostra debolezza endemica e fa sorgere dubbi sulla sua efficacia globale. Forse anche sulla sua necessità. Se la FIA è andata avanti per la sua strada è anche perché dall’altro lato ha un interlocutore debole, quasi assente, che si desta quando è tardi e che forse al suo interno è più spaccato di quanto possa apparire.
I piloti sembrano essere schegge impazzite: ognuno va per la sua strada senza la vera volontà di trovare una sintesi. “La cosa migliore? Evitare di imprecare. Molto semplice“. Con questa frase la GPDA si mostra molle, lassista, abdicante e, di fatto, alza bandiera bianca in una guerra politica che ha perso da un pezzo.
Crediti foto: GPDA, F1