F1: l’anno del dragone

Dopo la faticosa chiusura della parentesi Covid-19, la Cina vuole tornare a crescere e intende farlo anche con un nuovo circuito di F1, a Guangzhou

La F1 si appresta a tornare in Cina dopo la pandemia di COVID-19. Il teatro delle operazioni sarà il tracciato di Shanghai che potrebbe però avere qualche problemino nel futuro imminente. Un nuovo circuito, infatti, potrebbe sorgere nelle vicinanze e fargli concorrenza.

La Cina, il prossimo 21 aprile, riabbraccerà il Circus dopo la fine della pandemia di COVID-19, iniziata proprio nel paese asiatico a fine 2019 e che ha attanagliato il mondo fino al 2023. Una sorta di rinascita simbolica quella cui assisteremo la prossima settimana (qui gli orari dell’evento che seguiremo con una nuova live timing).

L’ultima gara svoltasi qui fu il 1000° Gran Premio della storia della Formula 1 vinto da Lewis Hamilton su Mercedes.

Gp Cina 2019, Lewis Hamilton
Lewis Hamilton vince il Gp di Cina 2019, ultima edizione della gara prima della pandemia di Covid 19.

F1: la Cina vuole tornare grande

Come rivelato dalla testata giornalistica “Macaonews”, le autorità della città di Guangzhou, nel sud del Paese, hanno annunciato un ambizioso progetto di riqualificazione che porterà alla realizzazione di un circuito che punta ad ottenere la certificazione della FIA per la Formula 1. Sarà la seconda pista di Grado 1 del Paese.

L’impianto farà parte di un parco sportivo che verrà a costare circa 2,5 miliardi di euro. Una cronologia dei lavori non è stata ancora resa nota.

Questo progetto non punta solo sulla massima serie. La provincia del Guangdong, che oltre al nuovo circuito e al parco sportivo, intende realizzare opere che comprenderanno anche l’allestimento di più di 1500 manufatti per un valore totale di 1,12 trilioni di dollari.

La Cina, è evidente, vuol tornare grande dopo la crisi pandemica. E non baderà a spese per farlo.


Crediti foto: F1

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