Dopo quattordici gran premi in cui è emersa una McLaren mattatrice, la Formula 1 va in vacanza. E lo fa letteralmente, poiché i regolamenti sportivi prevedono delle norme vincolanti che le scuderie devono osservare in questo particolare periodo. Si tratta di una fase nella quale le squadre non possono sviluppare le vetture e devono operare a scartamento molto ridotto.
Le fabbriche sono costrette a chiudere per 14 giorni. Questo limite temporale è fissato nel regolamento sportivo della Formula 1, precisamente nell’articolo 21.8, che individua in un arco di due mesi il momento per avviare la chiusura. Le scuderie, sulla carta, sono libere di scegliere quando entrare nella chiusura estiva, purché si svolga nei mesi di luglio e/o agosto.
La maggior parte dei team serrerà i battenti da lunedì 11 agosto a domenica 25 (Ferrari e Alpine ancora ieri erano in posta per i test Pirelli, ndr), giorno che precede il lunedì che porta il Circus verso la quindicesima tappa, che si terrà a Zandvoort, in Olanda (QUI il programma completo).

F1, pausa estiva: il vigile controllo della FIA
Nel periodo di stop, lo sviluppo dell’auto e la produzione o la progettazione di nuove parti sono severamente vietati. Ancora, durante la chiusura, i membri dei team non sono autorizzati ad avere alcun contatto su argomenti di sviluppo. La FIA controlla questa dinamica avendo accesso a tutti i sistemi delle squadre e potendo, tra le altre cose, monitorare le comunicazioni.
Tuttavia, alcune attività possono continuare a essere svolte. È possibile operare per quanto riguarda la sfera amministrativa, i servizi per le strutture, il marketing, nonché la manutenzione degli edifici e dei macchinari. La Federazione Internazionale dell’Automobile è molto attenta a ciò che avviene in questa fase del campionato. Le infrazioni, infatti, vengono severamente punite.
Non si tratta solo di ammende pecuniarie, ma possono esservi risvolti anche sulle classifiche. Quindi i team si guardano bene dall’infrangere lo stop imposto dal legislatore-giudice. È un sacrifico che si può e si dee fare visto che si tratta solo di due settimane che servono anche per ricaricare le batterie in vista della fase finale del Campionato del Mondo 2025.

Chiusura F1 – Oltre al controllo federale: l’attenzione dei team
Rob Thomas, Direttore delle Operazioni della Mercedes, ha spiegato in passato che oltre alle verifiche della FIA vi è una specie di autocontrollo interno al Circus che fa sì che nessuno si sognerebbe di infrangere l’inattività forzata.
“È molto difficile per la FIA controllare direttamente. Quindi molto dipende dall’integrità delle squadre. Cosa accadrebbe se, ad esempio, imbrogliassimo e usassimo la galleria del vento? In realtà è molto difficile mantenere questo genere di cose segrete perché le persone si spostano continuamente da una squadra all’altra e alcuni impianti sono comuni”. La sorveglianza, quindi, si fa anche indirettamente.
“Non ho mai sentito voci su altre squadre che svolgono attività, quindi spero che sia una di quelle cose con cui le persone sono d’accordo. È tutto codificato nei regolamenti sportivi: non puoi fare nulla che implichi test o lavoro di progettazione, produzione, costruzione di automobili o qualsiasi attività di corsa“, spiega Rob Thomas. Parole che spiegano come anche in uno sport competitivo e a volte cinico il buon senso deve prevalere. E ora è davvero il caso di dire “buone vacanze”. Anche se Formulacritica non chiude e vi farà compagnia sotto l’ombrellone.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, F1
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