Due giorni dopo il Gran Premio d’Olanda, la storica scuderia inglese Williams ha sorpreso il mondo della F1 annunciando l’ingaggio del pilota argentino Franco Colapinto, che sostituisce l’americano Logan Sargeant. Colapinto è il primo pilota argentino a tornare in Formula 1 dopo oltre 20 anni: l’ultimo fu Gastón Mazzacane, che corse per la Minardi tra il 2000 e il 2001.
Con soli tre Gran Premi all’attivo, Franco Colapinto ha già conquistato i cuori dei fan e degli appassionati, riaccendendo l’interesse del pubblico argentino per la massima categoria del motorsport.
Franco Colapinto studia la telemetria durante il weekend del Gp d’Italia 2024
L’Argentina valuta il ritorno in F1
L’Argentina è stata il primo Paese sudamericano a ospitare un Gran Premio di Formula 1 nel 1953, agli albori della “pinnacolo del motorsport”, sul circuito di Buenos Aires, spinta dall’eroe di casa, il cinque volte campione del mondo Juan Manuel Fangio. Il Paese ha ospitato la serie durante tutti gli anni ’50 e ’70, anche durante la dittatura militare di Jorge Rafael Videla.
I rapporti tra l’Argentina e la Formula 1 si interruppero bruscamente nel 1982, a causa della guerra delle Falkland (o Malvinas), un conflitto scatenato dall’Argentina con l’invasione delle isole Falkland, territori britannici nell’Atlantico meridionale. Poichè gran parte delle scuderie di F1 erano britanniche, la categoria a ruote scoperte decise di boicottare il Paese.
La guerra durò due mesi, da aprile a giugno del 1982, con la vittoria del Regno Unito, che portò alla fine della dittatura militare in Argentina. La F1 tornò poi per quattro edizioni, dal 1995 al 1998.
Ventisei anni dopo, grazie a Franco Colapinto, il Circus potrebbe nuovamente fare tappa nel Paese sudamericano, ma con un grande dubbio. Al momento, Colapinto non ha un sedile garantito per il 2025: si è parlato di un suo possibile prestito all’Audi, ma per ora il l’italo-argentino sarà il terzo pilota della Williams.
Con l’insediamento del nuovo e controverso presidente argentino, Javier Milei, e diversi investitori pronti a finanziare l’ammodernamento dell’autodromo di Buenos Aires, si prospetta una possibilità di ritorno della F1 in Argentina. Attualmente, l’impianto non ha un grado certificato dalla FIA, ma gli investitori sono disposti a lavorare per portarlo prima al “Grado 2” e successivamente al “Grado 1”, necessario per ospitare la Formula 1.
L’Argentina, che cerca di lasciarsi alle spalle le difficoltà economiche di inizio secolo, potrebbe trovare nella categoria un mezzo per ridare lustro al proprio Paese.
Accanto alla Thailandia, alla Corea del Sud e alla Turchia, con un occhio anche alla Germania, un nuovo pericolo si profila all’orizzonte per gli attuali Gran Premi europei, rendendo sempre più concreta l’idea di una rotazione tra gli eventi del calendario.