La Formula Uno pronta a un dodicesimo team? A quanto pare sì. L’apertura è giunta da Mohammed Ben Sulayem che ha alluso alla possibilità di avere una squadra cinese. Il riferimento al colosso asiatico non è casuale. Il presidente della FIA – che nelle elezioni di metà dicembre se la dovrà vedere con Tim Mayer (leggi qui) – ha intercettato una tendenza che sta ridefinendo gli equilibri del motorsport mondiale: la Cina sta emergendo come attore protagonista nel settore automobilistico globale. Il Circus, pertanto, non può permettersi di ignorare questa evoluzione.
La dichiarazione del numero uno della Federazione Internazionale dell’Automobile assume contorni strategici se contestualizzata nell’attuale panorama industriale. “Se arrivasse una squadra dalla Cina, approvata dalla FOM – e sono certo al 100% che la approverebbero – non genererebbe maggiori profitti per la F1 con l’ingresso del mercato cinese? Credo proprio di sì“, ha osservato Ben Sulayem durante un incontro con la stampa specializzata.

Il gigante automotive cinese
La Cina non rappresenta più soltanto un mercato di sbocco per i costruttori occidentali, ma si è trasformata in un competitor tecnologico di primo piano. I marchi sinici hanno conquistato quote significative nel settore delle auto elettriche, sviluppando competenze che potrebbero rivelarsi preziose nell’era dell’elettrificazione che la Formula 1 ha convintamente abbracciato oltre due lustri fa.
L’eventuale ingresso di una squadra cinese nel Circus coinciderebbe con una fase di transizione tecnologica del campionato. Le power unit di nuova generazione, previste per il 2026, introdurranno una maggiore componente elettrica, territorio dove l’industria cinese ha già dimostrato la propria leadership mondiale.
Ben Sulayem ha chiarito che la FIA ha innalzato i parametri di ammissione rispetto al processo che ha portato all’ingresso di Cadillac per il 2026. “Le condizioni sono state ulteriormente inasprite rispetto alla manifestazione di interesse di due anni e mezzo fa“, ha precisato l’ex rallista. “Abbiamo imparato la lezione“.

F1 – Cina: mercato strategico per il business
La Formula 1 ha già sperimentato l’importanza commerciale del mercato cinese. Il Gran Premio di Shanghai, disputato dal 2004 al 2019 e tornato nel calendario nel 2024 dopo le vicissitudini relative al Covid-19, ha dimostrato l’appetito del pubblico cinese per il motorsport di vertice. La presenza di una squadra locale amplificherebbe esponenzialmente questo interesse.
“Ritengo ancora che abbiamo bisogno di più squadre che di gare“, ha spiegato il dirigente emiratino, riferendosi alle richieste dei piloti di non aumentare ulteriormente il numero di Gran Premi. L’ingresso di team aggiuntivi rappresenta un’alternativa più sostenibile all’espansione del calendario.
La strategia della FIA guarda oltre i ricavi immediati. “Una dodicesima squadra deve aggiungere valore concreto al business della Formula 1“, ha sottolineato il n°1 di Place de la Concorde. “E il business della Formula 1 non riguarda solo le entrate, ma la longevità del campionato stesso“.

F1 – Cina, competenze tecniche e visione industriale
L’industria automobilistica cinese ha sviluppato competenze specifiche in settori chiave per il futuro della F1. La gestione dell’energia elettrica, lo sviluppo di materiali compositi avanzati e l’integrazione di sistemi ibridi rappresentano aree dove i costruttori cinesi hanno investito massicciamente.
La procedura seguita per l’ammissione di Cadillac rappresenta il modello di riferimento per future candidature. “Quando abbiamo lanciato la manifestazione di interesse nel 2023, su cosa si è basata la selezione? Su un processo equo, competenze tecniche e senza guardare all’identità dell’azienda, purché rispettasse i requisiti FIA“, ha precisato Ben Sulayem.
L’approccio della FIA rimane comunque cauto, pragmatico: la valutazione delle performance di Cadillac nella stagione 2026 influenzerà le decisioni future. “Arriverà il momento in cui riterremo opportuno aprire una nuova manifestazione di interesse“, ha aggiunto il presidente. “Non siamo qui per destabilizzare le squadre esistenti, ma qualsiasi decisione deve essere giustificata“.
La Cina rappresenta il più grande mercato automobilistico mondiale e la sua influenza nel motorsport è destinata a crescere. La Formula 1, che ha sempre saputo anticipare le tendenze industriali, sembra pronta ad accogliere questa evoluzione, trasformando una necessità commerciale in opportunità tecnica e sportiva. Questa dinamica potrebbe scardinare le ritrosie che FOM e scuderie hanno mostrato quando si è palesata la prospettiva Andretti.
Crediti foto: F1, Cadillac, FIA
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