Durante il Congresso della FIA, il Presidente della Repubblica del Ruanda, Paul Kagame, ha annunciato la candidatura del paese per ospitare un GP nei prossimi anni. La F1 vuole tornare in Africa.
Il circuito, secondo le prime informazioni, dovrebbe sorgere nei pressi del futuro aeroporto di Bugesera, a poca distanza dalla capitale Kigali, città che attualmente ospita la FIA e la cerimonia di premiazione dei suoi campionati: qui il programma. L’impianto è stato progettato dall’ex pilota di F1 Alexander Wurz, oggi membro della Grand Prix Drivers’ Association. Il layout sfrutterà le colline della zona, un aspetto che ricorda il circuito dell’Algarve in Portogallo.
Gp Africa: la mano di Alexander Wurz
Anche se il tracciato definitivo non è ancora stato svelato, si prevede che sarà caratterizzato da un design veloce e fluido, con parti che attraverseranno una foresta e gireranno intorno a un lago. La società di Wurz sta collaborando a stretto contatto con il governo ruandese e i rappresentanti locali per garantire che il progetto sia sostenibile e integrato nel territorio.
Wurz è attualmente coinvolto anche nello sviluppo del futuristico parco divertimenti di Qiddiya, in Arabia Saudita, dove la Formula 1 farà tappa a partire dal 2028 o 2029.
Il Ruanda ha lavorato intensamente per rendere il progetto credibile agli occhi della Formula 1 e di Liberty Media, anche grazie al supporto di Lewis Hamilton, futuro pilota della Ferrari e sette volte campione del mondo, che da tempo sostiene l’idea di un ritorno della F1 in Africa. L’ultimo Gran Premio africano si è disputato nel 1993 in Sudafrica, poco dopo la fine dell’Apartheid.
Ospitare un evento di questa portata rappresenta per il Ruanda un’opportunità unica per rilanciarsi sotto una nuova luce, a trent’anni dal tragico genocidio. Il Paese punta a proiettarsi verso il futuro, attirando investimenti internazionali e consolidando la propria presenza sulla scena globale.
Tuttavia, l’ingresso di nuovi Paesi nel calendario della Formula 1 potrebbe avere conseguenze per alcune tappe europee meno competitive in termini economici. Dopo l’addio dell’Olanda alla F1 previsto per il 2026, anche Imola potrebbe essere a rischio.
Oltre al Ruanda, stanno avanzando proposte per l’ingresso nel Circus di altre nazioni, come Thailandia, Corea del Sud e un possibile ritorno del Sudafrica. L’Europa, sempre più marginalizzata nel calendario, potrebbe dover ricorrere a un sistema di rotazione tra i suoi Gran Premi per mantenere una presenza significativa, anche se questa soluzione risulta dolorosa per molti appassionati.