Recentemente, come già riportato in un nostro articolo, il presidente della FIA, manager e pilota, l’emiratino Mohammed Ben Sulayem, ha ribadito che 24 Gran Premi di F1 rappresentano il limite massimo che Place de la Concorde possa sostenere. Il numero massimo previsto, nero su bianco, nel “Patto della Concordia”, l’accordo stipulato tra le scuderie e la FOM, è di 25 Gran Premi per un campionato mondiale.
Dopo tre settimane di pausa, siamo finalmente giunti alla “race week”, la settimana che ci porterà ad Austin, in Texas, per il Gran Premio degli Stati Uniti d’America. Come è stato possibile che in un campionato mondiale, composto da 24 Gran Premi, ci sia stata una seconda pausa oltre a quella classica del mese di agosto? Quest’anno la F1, con la scusante del “Ramadan”, ha disputato i primi due round, quello del Bahrain e quello dell’Arabia Saudita, di sabato, anticipando così a fine febbraio l’inizio del campionato. In questo modo ci siamo ritrovati con una seconda pausa tra settembre e ottobre, tra Singapore e Austin.

F1: i GP non sono mai abbastanza
La stragrande maggioranza dei fan, appassionati e spettatori è cresciuta con campionati composti da 16 gare fino alla fine degli anni 2000, che poi sono gradualmente aumentate fino ad arrivare agli attuali 24 Gran Premi.
Molti concordano nel dire che 24 Gran Premi siano troppi, soprattutto per il personale che lavora in giro per il mondo. Tuttavia, dal punto di vista dello spettatore, è solo un altro evento da seguire. Durante questa pausa, le domeniche sono state riempite da partite di calcio e dalla MotoGP, ma poi è arrivata un’altra pausa, quella delle nazionali, probabilmente la più odiata da tutti, e ci siamo ritrovati senza eventi di rilievo.
E alla fine, cosa abbiamo fatto? Il classico pranzo domenicale, ci si sdraia sul letto con la scusa di vedere un film o una serie sulle piattaforme di streaming, per poi fare una pennichella mentre lo schermo resta acceso.
24 Gran Premi sono davvero troppi? Forse no, considerando che le scuderie sono ormai delle multinazionali ben organizzate e non delle piccole botteghe incapaci di affrontare un calendario così denso. E per noi spettatori, che magari vorremmo tornare al numero classico di 16 Gran Premi, alla fine, con otto gare in meno, avremmo molto meno da guardare. Come accaduto in questa domenica appena trascorsa, finiremmo sul letto o sul divano, con la TV che ci osserva dormire.
24 Gran Premi sono troppi? Probabilmente, per noi spettatori, non sono nemmeno abbastanza.