Ad oggi, le squadre di Formula 1 non hanno ancora il via libera per operare sulle vetture del 2026. Solo il lavoro sul motore è già stato avviato nei mesi precedenti. Le prime voci, da prendere con le pinze perché si tratta di null’altro che di congetture, indicano che Mercedes e Ferrari potrebbero essere ben piazzate, magari arrivando a dei progetti che potrebbero aprire un nuovo ciclo simile a quello visto con la Red Bull che ha sfruttato le attuali normative capendole meglio degli altri in prima battuta.
Sebbene le vetture attuali siano quasi al termine del loro sviluppo, i team hanno lavorato nei mesi per migliorarle visto che saranno la base delle monoposto che correranno nel 2025 che saranno sostanzialmente diverse da quelle del 2026 considerando che saranno addirittura stravolte in virtù delle nuove regole.

F1 2026: le ulteriori specificazioni della FIA
Pochi giorni fa, la FIA ha pubblicato nuove modifiche del regolamento che entrerà in vigore nel 2026. Le vetture, come sottolineato, saranno totalmente differenti da quelle attuali, con i team che potrebbero ricorrere a concetti e interpretazioni radicalmente diverse tra loro.
Guardando attentamente il regolamento e le nuove linee guida rilasciate si può notare, anche dai render pubblicati sui canali social ufficiali della Federazione Internazionale dell’Automobile, che le prossime vetture del campionato mondiale di F1 saranno caratterizzate da meno carico aerodinamico, in particolare a livello del fondo, che potrebbe essere drasticamente rivisto rispetto a quanto accade oggi, tornando al concetto di un elemento piatto sfruttano l’effetto rake usato fino al 2021.
Durante quel periodo, si ricorsi, la Mercedes aveva presentato la vettura più competitiva del lotto, battendo record su record, ma fu Red Bull a ottimizzare il principio delle auto “picchiate” all’anteriore. E questa soluzione contribuì alla vittoria del titolo piloti del 2021 con Max Verstappen che esaltò le caratteristiche della RB16B.

F1 2026: soluzioni per evitare eccessiva perdita di carico
tornando alle auto 2026, inizialmente si prevedeva una perdita di carico tra il 40 e il 50 per cento, ma oggi la FIA ha corretto le stime, prevedendo una spinta verticale maggiore di quanto inizialmente pensato. Si è lavorato probabilmente per evitare il rischio di instabilità in curva e per favorire le velocità di punta in rettilineo, come alcuni piloti avevano suggerito prima della fine del campionato 2024.
Inoltre, tra le nuove regole, il DRS (Drag Reduction System, ndr) verrà eliminato, e al suo posto saranno introdotte due nuove modalità motoristiche, X-MODE e Z-MODE, che i piloti potranno attivare direttamente dal volante, proprio come avviene oggi con l’ala mobile. Tuttavia, c’è ancora molta incertezza riguardo agli effetti fattivi di queste modifiche regolamentari. Per valutarli bisognerà attendere fino al 1° gennaio 2025 prima che le squadre possano iniziare a sviluppare e testare le nuove vetture in galleria del vento.
Staremo a vedere come gli ingegneri interpreteranno queste regole e affronteranno le zone grigie, cercando di ottimizzare le vetture in vista della lotta per i titoli mondiali. Con uno stravolgimento normativo così grosso potrebbero approfittarne i team che “indovinano” la miglior configurazione aerodinamica, magari sfruttando nuovamente alti angoli di rake che potrebbe tornare a essere grandi protagonisti con l’abolizione dei Canali Venturi e la conseguente, sensibile, diminuzione dell’effetto suolo.
Crediti foto: FIA, F1