Jacques Villeneuve non ci sta. Il campione del ondo 1997 ha bocciato le previsioni che vedono Mercedes destinata a ripetere l’egemonia dell’era turbo-ibrida quando entreranno in vigore i nuovi regolamenti, nel 2026. Una presa di posizione che va controcorrente rispetto a certi spifferi sempre più insistenti nel paddock.
Le Frecce d’Argento avevano dominato la scena dal 2014 al 2021, conquistando otto titoli costruttori di fila e sette allori piloti (anche) grazie a una power unit che aveva letteralmente rivoluzionato gli equilibri del Circus. Un vantaggio tecnologico schiacciante che aveva permesso al team di Brackley di dettare legge per quasi un decennio, lasciando la concorrenza a inseguire senza mai riuscire davvero a colmare il gap.

Villeneuve: “Il precedente del 2014 non si ripeterà”
L’ex pilota della Williams ha analizzato la situazione attuale come al solito in maniera diretta. “I rumors si fondano su quanto accaduto all’alba dell’era ibrida, quando Mercedes si presentò con cinque anni di vantaggio su chiunque altro“, ha dichiarato Villeneuve a Vision4Sport. “Ogni volta che qualcuno accorciava le distanze, bastava un piccolo aggiustamento. Tenevano già pronta la versione successiva da qualche parte nei garage, in attesa che gli avversari si avvicinassero“.
Il contesto del 2026, però, presenta caratteristiche radicalmente diverse rispetto al 2014. Se allora la tecnologia ibrida rappresentava territorio inesplorato per tutti i costruttori, le nuove power unit costituiscono un’evoluzione naturale dei sistemi attuali. Una differenza netta che, secondo il figlio del compianto Gilles, cambia completamente le carte in tavola.
“Tutti credono che siccome ci sono riusciti una volta, accadrà di nuovo“, prosegue il canadese. “Non penso che i costruttori si faranno cogliere impreparati una seconda volta nello stesso modo. Ormai tutti hanno assimilato questo tipo di propulsore e dispongono di basi solide. Perché Mercedes dovrebbe riuscire a compiere un altro balzo in avanti?“.

La maturità tecnologica livella il campo
I regolamenti 2026 punteranno su carburanti sostenibili e componenti elettrici potenziati nonostante l’abolizione del motogeneratore MGU-H, ma Villeneuve resta convinto che la partita sarà più equilibrata. “Non si tratta di tecnologia inedita“, argomenta. “È la stessa che viene in qualche modo reinventata, la prospettiva è completamente diversa“.
L’analisi del campione del mondo tocca un nervo scoperto: Ferrari, Honda e Red Bull Powertrains hanno investito anni per padroneggiare la tecnologia ibrida. Un apprendistato che dovrebbe metterli in condizione di affrontare il nuovo regolamento con strumenti più raffinati rispetto al passato, riducendo potenzialmente quel divario che Mercedes aveva saputo sfruttare magistralmente.
La posizione di Villeneuve riflette un sentimento diffuso nel Circus, dove cresce la consapevolezza che il pedigree ingegneristico di Stoccarda, pur indiscutibile, non rappresenta più garanzia di supremazia automatica. “Potrebbero avere un motore straordinario, ma non c’è modo di saperlo adesso. Sono solo voci. Nessuno sa cosa stia bollendo in pentola nei reparti di progettazione“. La speranza è che Jacques ci abbia visto lungo.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, F1
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