F1 2026: cambio di pelle e di simboli

F1 2026 – Il numero 1, quello che pesa più di tutti, non è più sul muso della Red Bull. Passa a Lando Norris, certificando non solo un titolo mondiale conquistato, ma soprattutto la fine di un’era. Norris sceglie di portarlo con sé, senza nasconderlo, senza rifugiarsi in cifre personali o scaramantiche. È una dichiarazione di continuità e di responsabilità: il campione del mondo non si limita a esserlo, ma si espone, accetta la pressione, si prende il centro della scena.

Singolare è la scelta di Verstappen. Perso il numero 1, l’olandese non torna al 33 che aveva accompagnato l’ascesa e i primi titoli. Max sceglie il 3. Una cifra secca, spoglia, quasi minimalista. Si riparte da una base quasi nuova, come se il ciclo precedente fosse definitivamente archiviato. Si riparte da quello che era il “suo” numero ma che nei giorni dell’avvio della carriera era sul musetto di Daniel Ricciardo. 

In mezzo a questo passaggio di testimone simbolico, il resto della griglia resta incollata alla tradizione. Hamilton mantiene l’ormai leggendario 44, trasformandolo ormai in un marchio globale più che in un numero che ha tenuto anche quando poteva, da campione del mondo, passare all’1. Leclerc resta fedele al 16.

Mercedes riparte con Russell e Antonelli, numeri 63 e 12, incarnazione perfetta del ponte tra presente e futuro. Red Bull, senza più il campione in carica col numero 1, schiera Verstappen e Hadjar in una configurazione che racconta un team in fase di ridefinizione profonda. Audi debutta con la continuità di Hülkenberg e Bortoleto, Alpine affida parte del proprio rilancio alla Mercedes e a una coppia che cerca ricatto, mentre Cadillac entra ufficialmente nel Mondiale con Perez e Bottas. Due nomi e due numeri che parlano di esperienza.

F1 2026, la entry list completa

Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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