F1 2026: sono iniziate le grandi manovre motoristiche

Flavio Briatore starebbe lavorando alla clamorosa scissione dalla Renault. Williams è agitata e McLaren flirta col "nemico". Cosa sta accadendo in F1 in chiave 2026?

La F1 2026, quella della nuova generazione, è alle porte. Praticamente tutte le aree della monoposto saranno oggetto di revisione con le power unit che non saranno escluse dal processo. L’obiettivo del legislatore è quello di aumentare l’efficienza generale delle vetture nell’ottica dell’applicazione del programma Net Zero Carbon. Il focus sarà incentrato sulla riduzione delle emissioni e il comparto motori sarà decisivo in questo cammino concettuale. 

Costruito sulle fondamenta del motore ibrido più efficiente al mondo attualmente utilizzato in Formula 1, il propulsore 2026 erogherà ancora più potenza rispetto alle attuali unità motrici. 

La potenza derivata dall’elemento ICE (Internal Combustion Engine) scende da 550-560 kW a 400 kW. Ad aumentare drasticamente è la componente batteria: da 120 kW si schizza a 350 kW, con un incremento di quasi il 300% della potenza elettrica. In questo modo le prestazioni vengono mantenute, mentre la sostenibilità aumenta ulteriormente.

Inoltre, la quantità di energia che può essere recuperata durante la frenata è raddoppiata, con un totale di energia recuperabile di 8,5 MJ per giro.

Le unità motrici che debutteranno tra meno di due anni si baseranno sulle seguenti caratteristiche fisiche: il peso minimo verrà fissato a 130 chilogrammi, quello del turbocompressore sarà di 12 kg. L’ MGU-K, unico motogeneratore elettrico che rimarrà dopo l’abolizione dell’ MGU-H, dovrà pesare almeno 16 chilogrammi con una batteria abbinata da 35 chili.

L’MGU-K accresciuto in portata e dimensioni dovrebbe essere piazzato nelle vicinanze del pacco batterie che rimarrà sotto al serbatoio. 

Messe insieme, queste parti portano il peso totale dell’unità a 193 kg, circa il 23% in più rispetto ad ora. L’ICE sarà alimentato da una miscela sostenibile al 100%. Il flusso del mix aria-benzina dipenderà dal potere calorifico la cui quota dovrebbe essere di 3.000 megajoule per ora.

F1 2026 power unit
La power unit Honda installata sulla Red Bull

Mercedes – McLaren: aria di divorzio?

Si può notare, da quanto evidenziato sopra, come sia concreto il rischio che qualcuno “indovini” la power unit giusta e qualcun altro la sbagli accumulando un ritardo pesante. Questa evidenza alimenta voci, speculazioni e preoccupazioni sullo stato di sviluppo di alcuni propulsori.  

Tutti i costruttori sono sotto pressione per primeggiare in questa corsa tecnica a distanza. Nello specifico, si è fin qui ritenuto che Mercedes sia una delle realtà più avanti nella definizione del V6 turbo-ibrido. Proprio per questo una vecchia volpe come Flavio Briatore starebbe pensando di accaparrarsi i motori della Stella a Tre Punte dando seguito a una rivoluzione epocale che porterebbe Alpine a dividersi dalla Renault. 

I francesi andrebbero così a prendersi il posto delle Aston Martin che sarà legata in esclusiva alla Honda. Mercedes non avrebbe problemi a elargire una quarta fornitura, sono piuttosto gli altri clienti che vorrebbero una sinergia maggiore per valorizzare i propri progetti tecnici con un motore che si possa sposare alle rispettive vetture. 

Se James Vowles, team principal della Williams, ha fatto qualche pubblica rimostranza come riportato da AMuS, diverso è il discorso per la McLaren che, sempre stando a l’autorevole testata tedesca, si sarebbe messa a flirtare con Red Bull Powertrains

La Power Unit Mercedes

McLaren flirta con Red Bull powertrains, ma l’operazione è difficilissima

Attenzione, se proprio vogliamo essere precisi, la notizia non è freschissima. Ma bisogna invertire i termini. Prima che Zak Brown prolungasse il contratto con Mercedes High Performance Powertrains fino al 2030, era stata Red Bull a presentarsi a Woking per mostrare il progetto e cercare partner a cui legarsi. All’epoca il CEO americano non se la sentì e volle proseguire con la Stella a Tre Punte. 

Ma oggi qualcosa sembra essere cambiata. La struttura che sta nascendo a Milton Keynes è solida e ambiziosa. La Red Bull è stata in grado di portare alcuni ingegneri di alto livello dalla Mercedes – e non solo – nel suo comparto propulsori. McLaren non è rimasta insensibile a queste mosse. Pare che Zak Brown abbia visitato la fabbrica della Red Bull. Una visita di cortesia per i buoni rapporti tra il n°1 della scuderia inglese e Jim Farley, CEO di Ford.

Una visita dietro la quale, però, ci sarebbe un interesse ben più concreto visto che sarebbe in ballo una possibile partnership per ottenere i motori che per ora sono destinati alle Red Bull e alle Visa Cash App. 

Tutto è possibile in una Formula 1 che ci sta abituando a grandi colpi di scena (Lewis Hamilton in Ferrari, la fine del rapporto di Adrian Newey proprio con la Red Bull, il ritorno di Andy Cowell ingaggiato da Aston Martin e via citando), ma per vedere le power unit di Hywel Thomas nella pancia della McLaren debbono concretizzarsi molti incastri e alcuni di questi sono difficili da attivarsi

Il più complesso sarebbe quello delle rescissione anticipata con Mercedes. Il contratto che lega Woking a Brixworth dura fino al 2030 e su questo arco temporale Mercedes HPP ha fatto i suoi investimenti di lungo periodo. Salate clausole dovrebbero essere pagate o servirebbe un accordo tra gentiluomini che tali non sono quando in mezzo ci sono interessi politici ed economici. 

L’Alpine di Pierre Gasly a bordo pista dopo l’esplosione della power unit Renault

Forse Alpine potrebbe sbloccare un’impasse per ora solo virtuale. Mercedes ha fatto conto di fornire tre team dal 2026 (compreso il suo) e al di sotto di questa soglia non può scendere per programmi già definiti da tempo. Se i francesi prendessero il posto di McLaren allora se ne potrebbe riparlare.

Ma a oggi sembra anche difficile che Renault possa dire addio alla serie visto che è anch’essa molto avanti nella delibera del propulsore 2026. Almeno stando alle parole di Luca De Meo che negli ultimi tempi ci ha abituati a una linea poco costante. Vedremo…


Crediti foto: F1

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